Spacca: “Una nuova alleanza tra fare e sapere”
(FABRIANO), 16/11/2007 – Una nuova alleanza tra “fare” e “sapere”, per valorizzare il protagonismo dei giovani nella crescita economica delle Marche. Lo ha auspicato il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, intervenendo alla XIV Giornata nazionale “Orientagiovani” che si è svolta presso lo stabilimento Indesit Company di Fabriano. Una manifestazione che intende rafforzare il dialogo tra scuola, università e aziende, attraverso iniziative locali che mirano a far scoprire l’impresa ai giovani. Parlando ai ragazzi, Spacca ha ricordato che “le Marche sono tra le prima quindici regioni dell’Unione europea per vocazione industriale. L’Istat individua nelle Marche anche il più alto numero di poli industriali, al pari della Lombardia. La ricchezza della regione dipende dal nostro sistema industriale, capace di vincere le sfide che il progresso quotidianamente propone”. Commentando i lavori della giornata, Spacca ha avuto modi di ribadire come il successo delle Marche nasca “da un crescente istruzione, che determina una notevole competenza che si sposa con la tradizionale voglia di fare, unita allo spirito di intraprendenza e di rischio verso i mercati più lontani. Ma è proprio in questo scenario, caratterizzato da una fortissima velocità di allargamento degli orizzonti di internazionalizzazione, non appare più sufficiente la tradizionale integrazione tra il fare e il sapere. Lo testimoniano, anche nella nostra regione, le difficoltà di inserimento dei giovani laureati nel mondo del lavoro”. Un segno evidente della necessità di un riorientamento professionale, ha commentato Spacca. “L’insieme dei requisiti richiesti dal mercato del lavoro, anche qui nelle Marche – ha commentato il presidente – riguarda attitudini e competenze trasversali, soprattutto di natura tecnica e scientifica che non dipendono più soltanto dal sapere, ma anche dall’esperienza personale”. È dunque necessario, ha concluso Spacca, “una nuova alleanza tra fare e sapere, per sviluppare più capitale sociale, realizzare reti collaborative educative, accettando l’oggettività della realtà e su essa costruire strategie orientative, capaci di rifiutare le astrazioni di teorie superate, o l’opportunismo degli interessi consolidati. Questa alleanza non può nascere soltanto attraverso il tradizionale raccordo tra le istituzioni, la scuola, le imprese. Ma ha bisogno della partecipazione attiva del suo naturale, maggiore, protagonista: i giovani. È assolutamente indispensabile che gli studenti partecipino attivamente ai processi di realizzazione della riforma del sistema di orientamento e della formazione, per esprimere le loro necessità e contribuire a individuare le possibili soluzioni operative”. (r.p.)