Città per Vivere d'Abruzzo
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Roseto degli Abruzzi, 2 Agosto, 2008
Lettera aperta ai Direttori
degli Organi di Informazione Regionale e Locale dell'Abruzzo
LORO SEDI
Egregio Direttore,
in merito alla “vicenda giudiziaria e politica abruzzese”, facendo seguito e a commento delle dichiarazioni effettuate ed interviste rilasciate, tra gli altri, dagli On.li Remo Gaspari, Vincenzo Cerulli Irelli ed Antono Di Pietro, come ex Parlamentare e Coordinatore di Città per Vivere d'Abruzzo Le chiedo cortesemente di pubblicare questa mia “lettera aperta”, a mo' di intervento, che volentieri invio a Lei ed agli altri Suoi gentili colleghi.
“Con tutto il rispetto per gli On.li Remo Gaspari, Vincenzo Cerulli Irelli e Antonio Di Pietro, mi sembra che essi, certamente in buona fede, animati da volontà rinnovatrice della politica regionale e con sincero spirito di servizio per l'Abruzzo, con i loro irrituali e tempestivi “interventi esterni”, rischiano di interferire e condizionare irreversibilmente i possibili esiti sia della inchiesta della Magistratura pescarese sulla sanità e sulla corruzione amministrativa in generale e sia sui risultati delle imminenti elezioni regionali.
Infatti, gli interventi “a gamba tesa” di questi miei illustri colleghi, ciascuno, rispettivamente, sulle questioni istituzionale, legislativa, giudiziaria ed elettorale, rischiano di “tracimare” in qualche modo “fuori dal seminato” e dallo stato diritto, con il risultato possibile di “mischiare tutto”, il buono ed il cattivo, il sano ed il marcio, il grano e la zizzania, nello stesso calderone.
Se tutti i politici abruzzesi sono “magnaccia” da mandare subito a casa, e se ad “allarmarsi” per imminenti dossier contro i Magistrati pescaresi pare che sia il solo Di Pietro ed i suoi “nuovi e più volte riciclati” rappresentanti abruzzesi dell'Italia dei Valori, allora per l'Abruzzo si mette veramente male. .
Non credo che si possa facilmente “accreditare” la tesi che, dopo la vicenda di Montesilvano, della FIRA, della Sanità, dell'acqua, delle discariche e pure del Comune di Pescara, gli unici “oppositori e contestatori” della attuale classe politica siano oggi, o siano stati negli ultimi anni, solo o principalmente l'On. Gaspari e l'On. Di Pietro. Con ciò si vorrebbe far credere agli abruzzesi, ma anche alla classe politica stessa ed agli imprenditori e professionisti con essa partecipi, che praticamente in Abruzzo non esisterebbe alcuna alternativa politica ed amministrativa, se non quella propagandata dal pluri Ministro Gaspari e dall'ex Magistrato e On. Di Pietro.
Come mai proprio adesso, sempre più spesso, ed anche con “curiose e sorprendenti” dichiarazioni e denunce gravissime e allarmanti (se fossero vere), intervengono, non richiesti da nessuno, qui da noi in Abruzzo, a 16 anni dal quel famoso 1992, e perciò ficcando pesantemente i piedi nel piatto?
Lo stesso On. Prof. Vincenzo Cerulli Irelli, pure più volte “consultato” dalle istituzioni regionali e già qualificato “consulente”, tra gli altri, della Commissione speciale Statuto e Riforma elettorale del Consiglio Regionale, attualmente presieduta dall'On. Gianni Melilla, se ne esce con una “proposta straordinaria” in merito alle prossime elezioni regionali, offrendo agli stessi politici che lo hanno più volte consultato, una via di uscita “trasversale e di emergenza” che però, alla luce dei fatti e degli atti, non regge di fronte alla incontrovertibile “situazione di non ritorno”.
Penso che sia proprio su tutto questa “confusione istituzionale e statutaria” che, con una abbondante dose di superficialità e spregiudicatezza, si “appoggia”, a supporto politico, la attuale gestione “sul filo del rasoio costituzionale” del così denominato “Presidente vicario” Enrico Paolini, nuova figura “estemporanea” che, dopo le dimissioni “volontarie” del Presidente Del Turco, non trova alcuna giustificazione e copertura statutaria, se non nella “generale e trasversale autoreferenzialità”.
Certo, il mondo è fatto proprio strano e l'Abruzzo non fa eccezione: ci sono in Abruzzo politici “onesti e modesti”, e operano quotidianamente sul campo esponenti “silenziosi e laboriosi” della società civile, che per anni hanno dovuto confrontarsi con un “gasparismo imperante” (che tra altri disastri ha prodotto anche buona parte delle figure politiche e dei figuranti che oggi ci governano) e “sudare freddo” per contrastare “a mani nude” le varie forme di corruzione politica ed amministrativa che pure oggi, a 16 anni dal 1992, ritornano prepotentemente agli onori della cronaca giudiziaria.
Come mai questi politici e Cittadini “esemplari “non risultano? Nella notte buia, e opportunamente non illuminata da chi di dovere, per quale motivo “intellettualmente razionale” tutte le vacche dovrebbero essere considerate bigie? E poi, cui prodest?
Secondo me, ci vorrebbe più serietà e responsabilità nell'affrontare l'attuale situazione politica, e si dovrebbe essere un po' più sinceri ed onesti con se stessi quando si fanno i nomi ed i cognomi, si propongono candidati, e si vuole, in tale contesto drammatico che viviamo, parlare di “governabilità”, di giustizia, di crisi economica, di disgregazione sociale e della sfiducia che si infiltra nella società abruzzese.
Non possiamo correre il rischio mortale che “qualcuno da fuori e dall'alto”, che forse nemmeno immaginiamo, possa impedire che “nuove” proposte per il futuro della nostra Regione e “politici preparati, puliti e trasparenti” trovino finalmente ascolto e raccolgano il necessario e meritato consenso tra la comunità elettorale abruzzese che verrà presto chiamata alle urne.
Cordiali saluti
F.to Pio Rapagnà
*ex Parlamentare