Somalia centro-meridionale: malnutrizione in aumento
Nel corso delle ultime due settimane c’è stato un grave aumento del numero di pazienti sofferenti di malnutrizione ricoverati nella città di Dinsor (regione di Bay). Nonostante le recenti piogge, che lasciano ben sperare per il raccolto di luglio e che hanno facilitato l’accesso all’acqua per gli abitanti dei villaggi e il loro bestiame, un numero crescente di bambini continua a soffrire per la mancanza di cibo e il programma nutrizionale terapeutico di Medici Senza Frontiere (MSF) ha ricoverato oltre 600 pazienti dall’inizio del 2006, dieci volte il numero nello stesso periodo dello scorso anno. Il centro di salute di Dinsor gestito da Medici Senza Frontiere è la sola struttura sanitaria completa nella regione di Bay, dove circa 650.000 persone devono lottare ogni giorno per avere accesso a un’assistenza sanitaria di qualità. Molti pazienti percorrono lunghe distanze in auto e su strade malandate, attraverso numerosi check-point delle milizie, per potere essere curati. Il numero dei ricoveri è più che raddoppiato durante gli ultimi quindici giorni, e i bambini ricoverati sono stati 73 nella penultima settimana e 87 nell’ultima. I bambini sotto i 5 anni sono quelli colpiti più severamente dalla crisi alimentare e sono altresì vittime di diarree acquose e infezioni alle vie respiratorie. Oltre 330 bambini sono attualmente in cura nell’ambito del programma nutrizionale terapeutico di MSF. Il programma comprende sia l’attività ambulatoriale condotta in varie zone del distretto, sia il centro nutrizionale terapeutico (CNT) nella città di Dinsor, dove vengono riferiti i casi che necessitano di ricovero. "Il continuo peggioramento della situazione sanitaria degli abitanti della Somalia, anno dopo anno, è estremamente preoccupante", afferma Bruno Jochum, responsabile dei progetti in Somalia. "La tensione politica non fa altro che aumentare ulteriormente la preoccupazione per i prossimi mesi, in un momento in cui la parte meridionale del paese sta affrontando una seria crisi nutrizionale e di mancanza d’acqua, conseguenza di molti anni di siccità", aggiunge Jochum. Oltre all’effetto immediato della siccità, gran parte della Somalia è priva di strutture sanitarie funzionanti e della capacità di fornire assistenza con interventi salva-vita in caso di malattie endemiche come la tubercolosi, in caso di malattie killer come la diarrea e la malaria, o in caso di malnutrizione. Oggi si stima che un bambino su quattro muoia prima di avere raggiunto i 5 anni. "In molte parti del paese, i meccanismi di adattamento per sopravvivere hanno raggiunto il limite massimo. L’assenza di attori umanitari internazionali presenti direttamente sul terreno e in grado di fornire un’assistenza di qualità sta solo aumentando la miseria nella quale devono vivere gli abitanti della Somalia", conclude Jochum. MSF è presente in Somalia dall’inizio della guerra civile, con 8 progetti medici gestiti da operatori internazionali e somali. Nel corso del 2005, MSF ha fornito cure ambulatoriali a oltre 350.000 pazienti e ha ricoverato più di 10.000 pazienti.
Da: Medici Senza Frontiere
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