NUOTO/ FEDERICA PELLEGRINI «SE PERDO, QUALCUNO SARÀ CONTENTO... »
LA NUOTATRICE AZZURRA SI SENTE QUASI ISOLATA IN VISTA DEI MONDIALI DI NUOTO DI ROMA
di Sergio Conti
A pochi giorni dall’ inizio dei Mondiali di nuoto di Roma, Federica Pellegrini appare sempre più ostile: l’ azzurra, primatista mondiale nei 200 e nei 400 stile libero, dopo la rassegna della capitale lascerà l’ Italia per trasferirsi negli Stati Uniti, nella speranza di avere un risollevamento psicologico dopo i problemi per ansia da prestazione che l’ hanno colpita negli ultimi mesi. «Se vinco tutti faranno finta di essere felici,ma staranno recitando», ha confessato la Pellegrini. E se dovesse invece andare male? «Già vedo la scena: riceverò una pacca sulle spalle,consolazione davanti al pubblico,poi andranno di là a festeggiare». «Dopo Pechino - continua Federica - dopo aver vinto una medaglia d’ oro, pensavo che sarei stata almeno rispettata - spiega -. Trattata con un minimo di riguardo. Invece non è stato cosi». Qual è il problema? «Forse proprio che ho vinto - la sua risposta -. E che sono del circolo Aniene, quello di Giovanni Malagò.«Ma comunque me ne andrò sei mesi in America e sarò serena - spiega la Pellegrini annunciando il suo trasferimento negli States - in caso venisse un oro o magari due, le dediche sono già pronte: a me stessa, alla mia famiglia, a Luca Marin, il mio fidanzato, a Malagò, all’ allenatore. Se va male, invece, la colpa sarà soltanto mia. Per le vittorie degli altri non riesco sempre ad essere felice, lo sono solo se loro sono altrettanto contenti per me». Per chi potresti essere contenta in caso di vittoria a Roma? «Per Luca». Nell’ intervista la Pellegrini confessa un incubo che la perseguita prima di ogni gara: «Io sono ai blocchi di partenza, ma non faccio in tempo a togliermi l’accappatoio, quello blu, proprio il mio. Allora mi butto in acqua così, nuoto avendolo addosso, la cintura annodata. A ogni bracciata s’infradicia, diventa più pesante, ma io vado avanti, sono staccata, non vincerò mai, ma quel che conta è arrivare al traguardo, non affondare. E ci riesco».
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