Eye on Italy
Gli avvenimenti di casa nostra visti dal nostro corrispondente da Reading
La notizia della vittoria di Prodi e del centro sinistra ha fatto gioire molti tabloid inglesi e molte delle persone con le quali condivido questa fantastica esperienza. Vorrei, perciò darvi, tre piccoli spunti su cui riflettere, nati dalle chiacchierate post elezioni che mi è capitato di intrattenere con i miei colleghi e i professori della Facoltà. Lunedì sera era impossibile collegarsi a qualsiasi sito web italiano per poter essere informati sul risultato elettorale... solo alle 2 a.m. inglesi sono riuscito, nonostante avessi un allaccio alla LAN, a connettermi con radio radicale e con il sito del ministero dell'interno. Non mi sembra una cosa degna da paese che fa parte del G8 (sempre che del G8 ancora noi si possa ancora dire di far parte). Inoltre non è possibile che nel 2006 si debbano attendere 24 ore per sapere il risultato definitivo delle elezioni, quando addirittura alcune regioni votavano con il metodo elettronico…è evidente che qualcosa non è andata per il verso giusto. Al contrario si è pronti a gridare allo scandalo quando vengono recuperati cinque scatoloni vicino ad un cassonetto. Il fatto è di per sé grave, ma come al solito manca l’applicazione di quel principio di proporzionalità, che porterebbe a valutare le cose con un pizzico di realismo in più che non guasta mai. Siamo morti dalle risate ricordando che la legge elettorale voluta dal centrodestra sia stata un clamoroso boomerang proprio per chi l’ha pensata. Se Prodi riuscirà a governare lo dovrà al ministro Tremaglia (che forse pensava che all'estero ci fossero ancora dei seguaci del duce... che forse ora avrebbero quei 100 anni buoni), al premio di maggioranza calcolato su base regionale (se fosse stato su base nazionale almeno una camera la Casa delle Libertà l’avrebbe presa), e alla fortuna (perchè tale è stata) di aver preso solo poco più di 25 mila voti in più degli avversari! La cattura di Bernardo Provenzano non convince. È impossibile che non si sapesse nulla di un uomo che viveva in un casolare di campagna del suo paese natale e che, quando è stato preso, stava scrivendo un bigliettino alla compagna, mentre c'era della ricotta ancora fumante nella casa. Ritengo che siano possibili due interpretazioni. La prima è che l'arresto doveva essere il fuoco d'artificio della eventuale vittoria di Berlusconi, come a dire: "Il governo che presiedo non solo ha governato bene per cinque anni, ma ha rivinto le elezioni e, come se non bastasse, è riuscito anche a scovare il boss dei boss!" Oppure qualcuno l'ha voluta far pagare al capo di Cosa Nostra per non essere riuscito a portare un numero adeguato di voti ad un determinato schieramento politico. In ogni caso, non possiamo fare altro che essere fieri dell’operato svolto dalle nostre forze dell’ordine. Questo, però, non vuol dire che la mafia sia stata sconfitta o decapitata. La mafia ha sicuramente perso un pezzo importante nel perverso gioco del domino che la tiene in vita, ma non è stata debellata. In particolar modo negli ultimi anni i mafiosi, quelli veri, si sono avviuppati in maniera profonda alla spina dorsale della società italiana. E l’hanno fatto portando con sé la mentalità da mafiosi, che ormai da più parti si è riuscita a radicare nell’animo di molti nostri concittadini. Questo è il fatto che ci deve impressionare di più. Un uomo lo puoi rinchiudere in carcere fino al resto dei suoi giorni, ma un’idea rimane libera. Sempre!
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