Giornata internazionale contro la discriminazione razziale
Il 21 marzo di quarantasette anni fa si perpetrava il massacro di Sharpeville, in cui 69 dimostranti furono uccisi durante una manifestazione non violenta contro il regime dell’apartheid in Sudafrica. E il 21 marzo è la data scelta dalle Nazioni Unite per la Giornata internazionale contro la discriminazione razziale. La Giornata è stata istituita dall’Assemblea generale con la Risoluzione 2124 (XXI) del 1966, la quale invita gli Stati membri delle Nazioni Unite ad intraprendere azioni adeguate affinché venga ribadita la centralità delle attività educative e culturali, del ruolo dei mezzi di informazione di massa e del mondo dell’arte nella lotta per lo sradicamento dei pregiudizi e dell’odio razziale.
Quest’anno la Giornata coincide con l’Anno Europeo delle Pari Opportunità per Tutti e con il cinquantesimo anniversario dei Trattati di Roma. L’uguaglianza e il rispetto delle diversità sono ancora degli obiettivi spesso dichiarati ma non pienamente realizzati negli Stati membri dell’Unione Europea e anche nei Paesi limitrofi. Occorre promuovere quindi dei cambiamenti culturali tali da determinare dei miglioramenti nell’atteggiamento e nelle attitudini quotidiane per far sì che il principio di parità entri a far parte del patrimonio educativo di ciascuno. In questa prospettiva l’Agenzia europea ETF e l’Ufficio Nazionale Antidiscrimazioni Razziali del Dipartimento per le Pari Opportunità hanno organizzato una Conferenza a Roma. Tanti i temi trattati: Confronto fra politiche di pari opportunità per una società più inclusiva, Il contrasto alla discriminazione nei luoghi di lavoro, Il ruolo della scuola nella prevenzione dei comportamenti discriminatori. Parteciperanno, tra gli altri, la Ministra Pollastrini, il Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale Cesare Damiano, il Sottosegretario alla Pubblica Istruzione Letizia De Torre e Beate Winkler, direttore della neo Agenzia Europea dei Diritti Fondamentali.