Intervista all’ex ministro della Democrazia Cristiana "zio Remo" di Paride Travaglini
TERAMO - Classe 1921, una vita sulla scena politica nazionale, ben 16 volte ministro della Repubblica Italiana, contraddistintosi per un senso di territorialità unico e, nonostante i suoi 85 anni, è ancora un esempio di vivacità politica ed efficacia.
Stiamo parlando di Remo Gaspari, lo “zio Remo”, un politico poliedrico, controverso, amato e criticato allo stesso tempo ma che ci piaccia o no il politico che in assoluto è riuscito nei suoi anni d’attività a cambiare la storia e le sorti dell’Abruzzo e a realizzare infrastrutture come nessun altro sia riuscito a fare.
L’ex Ministro è stato l’ospite d’onore del Premio Val Vibrata, istituito per gratificare i più importanti nonché emergenti imprenditori della vallata teramana e non.
- Ministro, com’è cambiato il modo di fare politica?
“E’ cambiato nel senso che oggi si guarda molto di più agli interessi personali e alla politica come affare anziché la politica come lotta per gli ideali”.
- Lei ha lasciato un’eredità pesante. Ci sono oggi politici abruzzesi in grado di prendere le sue redini?
“Ci sarebbe un politico ma è necessario che faccia un sacrificio e s’impegni fino in fondo. Mi riferisco all’attuale Presidente del Senato Franco Marini. Ma sarà disposto a sacrifici, sarà disposto nella sua vita a fare un servizio continuo e permanente per l’Abruzzo e gli abruzzesi? È una domanda cui deve rispondere…”.
- Proprio con il presidente Marini si è incontrato nei giorni scorsi. Cosa è venuto fuori dall’incontro?
“Marini mi ha detto che non può impegnarsi per l’Abruzzo come mi sono impegnato io perché fra l’altro non è in grado non avendo quella visione politica molto regionale che avevo io. Lui ha una visione politica un po’ diversa…”.
- Sempre meno giovani in politica. Sempre più i giovani “nauseati” dalla politica…
“I giovani, devono affacciarsi alla politica perché devono ripulirla. Quando sono entrato io in politica ho accantonato tutti quelli che non servivano e ho fatto andare avanti persone capaci creando una squadra potente, rispettata, apprezzata al Parlamento, nel paese, nella Regione che ha permesso lo sviluppo dell’Abruzzo rendendo grandi servizi anche all’Italia”.
- Uno dei problemi dell’Abruzzo e più in generale dell’Italia è la mancanza di posti di lavoro. Lei è stato un politico che ha creato occupazione…
“L’Abruzzo è fermo praticamente da 10 anni. Non c’è più una nuova azienda, una nuova fabbrica. Manca quella crescita di occasioni nuove di lavoro che dovrebbe servire a garantire il futuro delle nuove classi che emergono. Mi auguro che presto riprenda lo sviluppo dell’Abruzzo e che ci sia chi ha voglia di fare quello che abbiamo fatto noi portando l’Abruzzo come Regione dall’ultimo posto in Italia al primo posto dell’Europa come regione del Mezzogiorno”.
- Un consiglio ai giovani che vogliono fare politica…
“Avere purezza di ideali, grande fede e grande tenacia”.