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“Come tu mi vuoi” (Italia, 2007) |
“Come tu mi vuoi” di Volfango De Biasi
“Come tu mi vuoi” del regista esordiente Volfango De Biasi si inserisce apparentemente nel filone delle commedie adolescenziali tanto in voga negli ultimi anni (i due capitoli di “Notte prima degli esami”, “3msc: Tre metri sopra il cielo” e “Ho voglia di te”), in grado di polverizzare record di incassi al botteghino e fare appassionare orde di adolescenti a nuovi beniamini. “Come tu mi vuoi” è in effetti una commedia per ragazzi, provvista di una sceneggiatura di facile lettura (forse troppo?), incentrata esclusivamente o quasi sulla bravura e sulla chimica cinematografica della coppia di protagonisti Cristiana Capotondi - Nicolas Vaporidis sulle cui spalle è riposta la maggior parte dei dialoghi del film. Ma nonostante lo script sia alquanto esile con la solita storia della bruttina sfigata ignorata dal mondo che diventa quasi per magia la bellona di turno, pronta a mescolarsi a quella società e quei ragazzi che condannava indiscutibilmente, il film sembra possedere una marcia in più rispetto ai colleghi del genere: la sintonia presente fra i due protagonisti è sicuramente evidente (i due giovani attori hanno vissuto una storia d’amore anche al di fuori delle storie raccontata nei loro film), ma non è solo per questo che il film funziona; i dialoghi sono spesso surreali, dotati di un umorismo particolare ma divertente, il resto del cast è irreale e macchiettistico ma capace di fornire interpretazioni piacevoli, così come sono irreali, quasi magici, alcuni elementi che caratterizzano scene e momenti chiave del film, come la trasformazione intrisa di misticismo e magia della ragazza da maestrina a bomba sexy. “Come tu mi vuoi” si prende gioco di tutti gli stereotipi della nostra società, dove i giovani più carini vanno avanti senza faticare, senza dover studiare per superare gli esami, giocando su un fascino e su un sex appeal sempre in grado di fare breccia, intenti a districarsi fra le serate più cool, le discoteche più esclusive e le strisce di coca da tirare in compagnia per vincere la noia; nessuno nel film sembra essere immune da tali richiami e perfino il personaggio della Capotondi, inizialmente idealista e spregiudicata nel condannare una società sull’orlo del baratro, finisce per convertirsi all’effimero dell’apparire, ai costosi vestiti firmati e ai make up miracolosi. Dove il film esaurisce la sua vena artistica, perdendo parte del proprio intento iniziale, ossia quello di rappresentare una sorta di divertente denuncia sociale, è nel finale un po’ scontato, con il capovolgimento delle parti e degli ideali, con la solita morale venduta a buon mercato quando le idee cominciano a scarseggiare. “Come tu mi vuoi”, che nel primo week end di programmazione è risultato il film più visto nelle sale cinematografiche con oltre due milioni di euro di incasso, è comunque un film piacevole, divertente ed assolutamente da vedere, anche per incentivare un cinema italiano perennemente in crisi nella battaglia dei botteghini.
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Alessandro Orecchio
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Recensioni |
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il 13 Nov 2007 alle 21:21 |
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