di Luigi Meconi
Una parziale lontananza non mi impedisce totalmente di seguire la mia Altidona. La mia terra.
Questi ultimi tempi mi ha colpito le snervanti discussioni su come dividere territorio e beni dellattuale Provincia e prepararsi, per il 2009, alle elezioni provinciali di Ascoli Piceno e Fermo.
Dopo minacce telefoniche, un tentativo di aggressione, non simbolico, in mezzo alla Piazza del Popolo a Fermo da sostenitori della nuova Provincia di Fermo, una querela per aver reagito a un Consigliere Provinciale per il quale lattuale Provincia non poteva mettere bocca (sic!) sulla legge che si stava predisponendo per la costituzione della Provincia di Fermo, bè, quando si legge dei non pochi problemi detti, e, più ancora, quelli non detti (che ne sarà della spaccatura di ATO per Servizio Idrico Integrato, Rifiuti, Sanità, Sociale, Comunità Montana, Unione Comuni Valdaso, Consorzio di Bonifica Aso, eccetera) che stanno insorgendo come un male nascosto potrebbe fare perfino piacere.
Il punto però sono ancora gli oltre 300mila miei concittadini dellattuale Provincia. Che cosa si sta preparando per questi cittadini e le loro imprese? Dai miei piccoli studi ho scoperto che i nostri piccoli Comuni hanno una partiva Iva ogni 8 abitanti, quelli più grandi ogni 10 abitanti.
Si è scritto più volte che il percorso da seguire doveva avere due diversi percorsi: 1) Accorpare, tramite Unioni e anche Fusioni, i piccoli Comuni della Provincia; 2) Creare la Provincia di Ascoli-Fermo.
Non so se verrò pubblicato. La gravità, e, per molti aspetti, linutilità, di quanto si legge suggerirebbe di starsene zitti. E aspettare.
Sennonché un dato apparso a pagina 4 de Il Sole 24 Ore di ieri, 2 giugno, anniversario della nostra Repubblica, mi ha costretto a questa nota ai giornali.
Vi si legge che i Comuni della Provincia di Ascoli Piceno tra il 2006 e il 2008, grazie allo sblocco delladdizionale comunale per lIrpef, sono al terzo posto nazionale per prelievo medio su un reddito di 30mila euro. E vi si legge che in soli 3 anni questo prelievo è cresciuto del 183%.
Si scrive da anni che, esaminati i trasferimenti ordinari dello Stato ai Comuni, dalla comparazione tra i trasferimenti ai Comuni delle Province di Pesaro e Ancona con quelli di Ascoli Piceno, si scopre che lo Stato, dai decreti Stammati del 1978 a oggi, ha trasferito ai Comuni del Nord delle Marche maggiori trasferimenti intorno a 2000 (duemila) miliardi di vecchie lire.
Si era ancora scritto ai Sindaci che, esaminate: Pressione finanziaria e Pressione tributaria per abitante dal 1995 al 2004 dei 7 Comuni dellUnione Comuni Valdaso e degli 11 Comuni della Comunità Montana dei Sibillini, si avevano dati di incrementi intorno al 200%! Senza nessun incremento di servizi. Roba da collasso.
E per questi dati, e per amore della propria terra, che, da Fermano, si era giunti alla conclusione che, per sperare di risalire la china, i 73 Comuni della Provincia di Ascoli Piceno avevano lunica alternativa, come detto, di: 1) Accorpare, tramite Unioni e anche Fusioni, i piccoli Comuni della Provincia, 2) Creare la Provincia di Ascoli-Fermo.
La settimana scorsa si è parlato con la ragioniera di uno dei nostri piccoli Comuni. Questa Ragioniera, quando ha saputo che sto occupandomi di semplificazione della pubblica amministrazione, mi ha detto per 4-5 volte: aiutaci, aiutaci. Aggiungendo: i dipendenti dei piccoli Comuni stanno scappando. Proprio così, stanno scappando. Sono rimasto impressionato.
Non cè storico, né esperto di pubblica amministrazione, che non riconosca che i Comuni sono alla base perfino della nostra Unità Nazionale. Non è un caso che allarticolo 114 della nostra Costituzione si è scritto che La Repubblica è costituita, in prima istanza, da Comuni. E si è codificata lequi ordinazione tra Comuni, Province, Regioni e Stato.
Ecco, nel giorno della festa della Repubblica, si amerebbe che anche la classe politica della nostra Provincia tenesse bene a mente questo principio che ne è alla base.
Altidona 2 giugno 2008 Luigi Meconi