Palla al centro e pedalare...
2007-02-26 - Il governo Prodi, accusato spesso di essere sbilanciato a sinistra e che nei fatti tanto a sinistra non è mai stato, ha svoltato al centro. I famosi 12 punti, che saranno l’ossatura del discorso con il quale il premier chiederà la fiducia alle Camere, ne sono la dimostrazione. Perché la svolta? Certamente non per il tradimento di Rossi e Turigliatto che hanno contribuito alla crisi di governo solo in parte. I numeri sarebbero mancati comunque. La verità è che questo governo pensa di liberarsi della sinistra radicale, di quella sinistra che secondo Massimo D’Alema non serve all’Italia. Peccato, però, che la coalizione di governo ha vinto le elezioni anche con i voti della sinistra radicale e che Rifondazione Comunista è il terzo partito della coalizione per consensi. Anche se giovedì Prodi otterrà la fiducia al Senato, tutti sappiamo che non si arriverà alla fine della legislatura. È solo questione di tempo. E allora coloro che aspirano al Partito Democratico hanno iniziato a lavorare. Obiettivo primario: convincere Casini e l’Udc. Ecco perché nei 12 punti c’è spazio per la famiglia e non per il lavoro. La famiglia è una priorità su cui il governo lavorerà, il lavoro no. Segno evidente che per Prodi e i suoi la Chiesa, che non ha risparmiato critiche alla politica della maggioranza, conta più dei disoccupati e dei lavoratori precari. In effetti Andreotti vota al Senato, i disoccupati no. E allora si apra la corsa al centro, viva la Binetti, viva Casini e viva il Cardinal Ruini. Ma permettete che qualcuno si tiri indietro senza sembrare un irresponsabile o il solito comunista inaffidabile.
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