PARTE LA DENUNCIA PER CONCORRENZA SLEALE: VERRANNO CHIESTI 200.000 EURO DA DARE IN BENEFICENZA.

         Teramo Vivi Città entro questa settimana presenterà una querela contro la agenzia pubblicitaria di Giulianova che ha installato la mongolfiera in piazza San Francesco, con la richiesta di 200.000 euro di danni da devolvere in beneficenza.

         Questa agenzia non è la prima volta che agisce in maniera tanto per dire “particolare” visto che è la stessa che nel 18 ottobre 2006 mise un cartello a ridosso di un semaforo in un incrocio. (come da foto allegata)

         Dopo l’esposto di Teramo Vivi Città, il cartello fu rimosso ma questa volta non si accettano scuse, è assolutamente necessario che venga aperto un procedimento giudiziario per concorrenza sleale, per aver alterato, viziato, falsato il mercato pubblicitario, per danneggiamento dei giardini pubblici bene fruibile da tutta la comunità.

         Tanto per essere chiari, adesso accertata l’irregolarità, se l’amministrazione non fa spostare subito la mongolfiera nel posto per dove è stata rilasciata l’autorizzazione, mi pare scontato che verrà chiamata a rispondere per concorso in concorrenza sleale.

         “Come si dice <patti chiari e amicizia lunga>, Teramo Vivi Città da due anni lancia messaggi per il rispetto delle regole e dei cittadini ma ora questa vicenda ritengo che abbia leso anche l’ultimo sottile filo che ci legava alla fiducia riposta in qualche amministratore”.

         Oramai basta, i furbi devono rimanere a casa loro, chi vuole lavorare a Teramo deve assolutamente rispettare le regole e questo vale per tutti.

         Se qualcuno crede che Teramo è terra di conquista fregandosene dei lavoratori onesti si sbaglia e di grosso, chiunque sia verrà rinsavito da azioni giudiziarie a catena.

         Torno a ripetere ancora una volta che la ditta reclamizzata con la mongolfiera non è assolutamente responsabile di tutto quello che sta accadendo, anzi per dirla tutta questo commerciante è stato danneggiato anche lui dall’agenzia pubblicitaria, sia come danno d’immagine sia perché la campagna pubblicitaria è stata viziata.