LA SIBILLA E LA FARFALLA VENGONO DA LONTANO
La mostra di sculture di Giuseppe Marinucci (Ascoli Piceno, 1925 – 1981) e Mauro Crocetta (Trinitapoli, FG 1942 – Martinsicuro, TE 2004), alla Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto (2-31 agosto 2008) , intitolata “Dal Maestro all’Allievo” nasce da lontano. Tutto prende avvio, come si legge in catalogo nel saggio di Giancarlo Bassotti, dalla volontà di Giacomo Marinucci, figlio di Giuseppe, di donare due grandi sculture alla comunità di San Benedetto del Tronto. Grande è stata la sorpresa degli amministratori della città della Riviera delle Palme, di fronte a tanta generosità e con altrettanta sensibilità hanno voluto rendere omaggio al grande scultore ed al suo mentore Mauro Crocetta, anch’egli artista, promuovendo una grande mostra nel giorno dell’acquisizione alla comunità sambenedettese delle due sculture. Sono arrivate da Arcugnano, nei pressi di Vicenza dove attualmente abita Giacomo, “La Sibilla” e “La Farfalla”, che saranno le regine della grande mostra, allestimento a cura della SynService di Osimo, alla Palazzina Azzurra, il prossimo sabato 2 agosto 2008. La mostra si avvarrà del contributo critico di Armando Ginesi, professore emerito dell’Accademia di Belle Arti di Macerata e del critico Giancarlo Bassotti. Le due grandi sculture: 223 x 70 x 65 cm. la “Sibilla” e 200 x 135 x 223 cm. la “Farfalla” sono assemblaggi in ferro e altri materiali di recupero e rappresentano l’ultimo periodo della produzione artistica di Giuseppe Marinucci. La morte lo coglierà tragicamente nel 1981. Giuseppe Marinucci, scrive Armando Ginesi nel saggio ospitato in catalogo, è stato un manipolatore straordinario della materia, capace di sintonizzarsi con essa per rintracciarne ogni potenzialità dialogica attraverso cui dare voce ai sentimenti. Lo stesso Ginesi aggiunge “forse dovremmo più correttamente dire “materie”, perché dalla ceramica al bronzo, dal ferro alla cera, al legno, alla pietra, sono stati molti i materiali che Marinucci ha trattato ed ha manipolato con mano sapiente e maestra”. Mauro Crocetta conosce Giuseppe Marinucci nel 1972 e si innamora letteralmente del suo lavoro, al quale dedica analisi critiche fortemente partecipate. Perché riesce subito a penetrare profondamente nella sensibilità dell’autore, ne decodifica il linguaggio e ne mette in evidenza, con una prosa puntuale ed attenta, l’universo semantico. Scultore, saggista e critico d’arte riceve nel 1978 il Premio Cultura Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’opera monografica Profilo di Giuseppe Marinucci, nella cui bottega ha mosso i primi passi nell’arte plastica. Con la mostra “Dal maestro all’allievo” la città di San Benedetto del Tronto vuol rendere omaggio a due protagonisti della vicenda culturale ed artistica del Novecento Piceno e non solo, e acquisisce per sempre al patrimonio artistico e culturale della comunità due grandi opere che andranno a segnarne il territorio e ad arricchirne il paesaggio. La mostra si avvale del patrocinio della Regione Marche e della Provincia di Ascoli Piceno. DAL MAESTRO ALL’ALLIEVO A cura di Armando Ginesi, Giancarlo Bassotti Sede Espositiva: Palazzina Azzurra Inaugurazione: 2 Agosto 2008, ore 18,30 Orario Apertura: tutti i giorni 18,00 – 24,00 (fino al 31 agosto 2008) Catalogo: Fast Edit Grafica: Fabrizio Mariani Allestimento: Renato Barchiesi per SynService s.r.l. Testi: Armando Ginesi, Giancarlo Bassotti, Katia Buratti Coordinamento tecnico-organizzativo: Roberta Spinelli, Alessandro Amadio Marinucci e Crocetta: «Con l'arte continuano a vivere» Verrà inaugurata sabato 2 agosto alle 19 alla Palazzina Azzurra l’esposizione che riporta due artisti piceni che, spiega il critico Ginesi, «tanto hanno dato al nostro territorio». SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nata da un incontro fortuito, come ha spiegato l’assessore alla cultura Margherita Sorge, l’idea della mostra è venuta via via crescendo, arrivando a raggruppare alla Palazzina Azzurra le opere più importanti di due grandi artisti, Giuseppe Marinucci e Mauro Crocetta in “Dal maestro all’allievo”, in esposizione dal 2 agosto – inaugurazione alle 19 – fino al 31 agosto. Settanta opere che ripercorrono l’evoluzione artistica dei due artisti piceni, che compareranno i due linguaggi, per far conoscere alla popolazione questi due maestri scultorei. «Abbiamo accolto questa esposizione con soddisfazione – ha spiegato l’assessore alla cultura Margherita Sorge -. Nata quasi per caso, tutto è iniziato con la volontà di Giacomo Marinucci di donare un opera del padre, poi sono diventate due ed alla fine abbiamo deciso di suggellare questa donazione con una esposizione, alla quale si è unito l’artista Crocetta, allievo ed amico di Marinucci. Sono figli del piceno del 1900, il nostro territorio è ricco di artisti e noi abbiamo intenzione di valorizzarli». Grande valore artistico per le Marche, quindi, in grado di generare artisti di grande spessore, sottolineato anche dal critico e giornalista Armando Ginesi: «Il territorio ha dato grandi eccellenze artistiche ed è importante che le amministrazioni, la Provincia e la Regione si impegnino per dare loro importanza». Il percorso espositivo verrà studiato per permettere la correlazione esatta fra le opere dei due artisti che, seppur similari, si discostano per la presentazione scultorea: «Marinucci quasi “urla” con le sue opere – continua Ginesi – mentre Crocetta attenuta maggiormente la visione grazie alla fede». Presenti in conferenza anche il figlio di Giuseppe Marinucci e la moglie di Mauro Crocetta, che si sono detti pienamente soddisfatti di questa esposizione, che ha permesso sia di portare a San benedetto le opere, per farle conoscere al grande pubblico, sia per il riavvicinamento dei due artisti, perché, come ha concluso la signora Crocetta, «Queste persone che hanno vissuto per l’arte, con l’arte ora continuano a vivere».
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