dalla Coldiretti
-GRANO CONTAMINATO ANCORA FERMO NEL PORTO DI ANCONA ASSAM E COLDIRETTI MARCHE PREOCCUPATI DOPO L’INTERVENTO DEL TAR: “NON VORREMMO SI ALLENTASSE LA VIGILANZA” ANCONA, 2006-06-29 - “Non vorremmo che quel grano contaminato finisse in qualche modo per arrivare sui nostri mercati, rovinando le coltivazioni di frumento di questa regione ed introducendo nell’ambito comunitario un organismo nocivo da quarantena la cui presenza comporterebbe gravi ripercussioni economiche per il futuro della cerealicoltura”. E’ la preoccupazione espressa da Assam e Coldiretti Marche in merito alla vicenda delle ventisettemila tonnellate di cereali messicani bloccate ormai da due mesi nel porto di Ancona, dopo che dai controlli del servizio fitosanitario regionale era emersa la presenza di un fungo patogeno, agente di carie del frumento. La società importatrice ha presentato ricorso al Tar e il Tribunale ha ordinato la esecuzione di nuove analisi. “I riscontri morfologici eseguiti hanno confermato con certezza la presenza del patogeno – spiegano all’Assam – ma uno dei laboratori contattati dall’importatore, nonostante l’esito positivo, ha consigliato di eseguire anche un’analisi molecolare”. Il timore è che, di controllo in controllo, il grano possa in qualche modo essere dissequestrato e finire sul mercato, con gravi ripercussioni per il settore cerealicolo. “Una vicenda che ancor di più testimonia la necessità di arrivare all’etichettatura obbligatoria di origine di tutti gli alimenti – sottolineano il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi, e il direttore, Alberto Bertinelli -, poiché non è accettabile che emergenze sanitarie riconducibili a produzioni straniere possano creare un danno d’immagine alle nostre imprese. Dopo la passata di pomodoro, sarebbe ora che anche la pasta possa essere messa in trasparenza. La nostra regione è comunque protagonista di esperienze di tracciabilità che hanno ottenuto l’interesse e l’apprezzamento dei consumatori: basta pensare a Pasta Amica, la prima pasta fatta con grano marchigiano certificata dall’Assam e nata su iniziativa di Coldiretti Macerata con la cooperativa La Marca. Oppure all’accordo firmato da Assocetra, per la nascita di una filiera di pasta e pane prodotti interamente con frumento coltivato in questa regione. O all’accordo tra Consorzio agrario di Ascoli e l’azienda ‘La Pasta di Campofilone’ di Enzo Rossi, per la produzione di Maccheroncini di Campofilone fatti con grano piceno. COLDIRETTI MARCHE NEWS - 071 28567203 - 335 1038834 - FAX 071 2856730
-LATTE E CEREALI A MARCHIO QM – QUALITA’ GARANTITA DALLE MARCHE Il marchio QM – Qualità garantita dalle Marche è stato applicato al latte e ai cereali. L’esecutivo regionale ha infatti approvato il disciplinare di produzione “Latte crudo e latte fresco pastorizzato di alta qualità” e il disciplinare “Filiera cereali” per i prodotti a marchio QM. L’adozione del disciplinare di produzione per le due filiere è stata ritenuta dalla Giunta opportuna per valorizzare i prodotti con caratteristiche superiori alla media, capaci di attirare l’attenzione del consumatore e per garantire una maggiore sicurezza alimentare alla luce dei principi adottati dalla Commissione Europea. Nel disciplinare dei prodotti e dei servizi a marchio “QM” viene infatti specificato che “la base alimentare deve essere costituita da materie prime di origine aziendale o ottenute nel rispetto di sistemi di certificazione della qualità e/o della rintracciabilità delle produzioni agricole ed agroalimentari coerenti con la normativa comunitaria”. Per quanto riguarda la filiera del latte, le disposizioni del disciplinare prescrivono le modalità per la produzione del latte crudo e latte fresco pastorizzato di alta qualità codificando tutte le fasi della produzione comprese tra l’allevamento di bovine da latte e lo stabilimento di trattamento/condizionamento. Per la filiera cerealicola, il disciplinare prescrive le modalità per la produzione di frumento tenero e duro, lo stoccaggio, la molitura, la panificazione, la pastificazione, la distribuzione e la commercializzazione dei prodotti. Vengono descritte e codificate tutte le fasi della filiera, dalla produzione della materia prima alla commercializzazione dei prodotti “granella di frumento tenero, farina, pane, granella di frumento duro, semola e pasta”. L’impostazione dei due disciplinari denota una particolare attenzione per il settore primario al quale viene offerto un prezioso strumento per poter certificare anche prodotti agricoli non trasformati. Attraverso la certificazione si intende poi garantire il consumatore finale sulla conformità dei prodotti agli standard qualitativi prestabiliti. Oltre alla qualità, il marchio QM fornisce anche una rintracciabilità completa di tutto il processo produttivo e un’informazione trasparente. La Regione Marche è titolare del marchio QM, pertanto svolge la funzione di garante e dispone la cessione d’uso ai produttori o commercianti che ne facciano richiesta. Possono richiedere la concessione d’uso del marchio le imprese agroalimentari o i distributori iscritti nel registro della Camera di commercio, industria, artigianato ed agricoltura e inseriti nella filiera, garanti della correttezza delle operazioni per l’apposizione del marchio QM e responsabili nei confronti della Regione Marche. Al fine di favorire la diffusione del marchio QM, sarà pubblicato nelle prossime settimane un bando per l’accesso ai contributi, a favore dell’implementazione di sistemi per la certificazione della qualità e della rintracciabilità, previsti dalla legge regionale 23/03.
-SMALTIMENTO DEI BOVINI E OVICAPRINI MORTI IN AZIENDA, INDICAZIONI SUL SERVIZIO Per lo smaltimento dei bovini e ovicaprini morti in azienda, dal 1° luglio 2006 la ditta incaricata a svolgere il servizio di raccolta, trasporto e distruzione è l’ A.T.I. M.L. Lorenzin S.r.l. – Galliera Veneta (PD) + Brega Eugenio & C. S.n.c. – Montecarotto (AN) (recapiti telefonici: 0731 889888, 328 3070178 e 329 6275677). La Comunità Europea ha stabilito che gli allevatori debbano sostenere il pagamento di almeno il 25% del costo di distruzione degli animali morti in azienda. Pertanto, a partire dal 1 luglio 2006, sentite le Organizzazioni professionali agricole e l’Associazione regionale degli allevatori, le tariffe delle spese a loro carico sono state aggiornate come segue: per gli ovini: 8,00 euro Iva compresa/capo; per i bovini fino a 200 Kg:16,00 euro Iva compresa/capo; per i bovini oltre 200 kg: 40,00 euro Iva compresa/capo. Le modalità di svolgimento del servizio sono sempre le stesse: la ditta che effettua il ritiro degli animali morti rilascerà l’originale della fattura debitamente compilata in ogni parte; gli allevatori dovranno fornire tutti i dati anagrafici dell’azienda (ragione sociale, indirizzo e numero di Partita Iva) e dovranno quindi contestualmente pagare l’importo dovuto. Eventuali problemi o disguidi possono essere segnalati ai veterinari della Asur-Zona Territoriale competente o all’Assessorato Agricoltura (Per. Agr. Roberto Gatto, tel. 071 8063651, fax 071 806 3055). La Regione Marche continua dal 2001 ad assicurare il servizio di raccolta trasporto e distruzione dei bovini ed ovicaprini morti in azienda secondo criteri di efficienza e di contenimento dei costi.
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