Un mano sul sedere, a sfiorare un perizoma ostentato fuori dai pantaloni. E poi toccatine, palpeggiamenti. Addirittura un alunno sotto la cattedra, a spiare l'intimità esposta della professoressa. Tutto questo è accaduto a Lecce, nell'istito tecnico aeronautico Euromasters dell'Oxford. E tutto questo (o quasi) è finito su YouTube, sollevando l'ennesima scottante e pruriginosa polemica sulla scuola.
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IL TRIBUNALE - Dopo la diffusione del video si è scatenata una vera e propria bagarre. Che - come previdibile - si è trasferita dalle aule scolastiche a quelle del tribunale. Precisamente, sul tavolo del giudice per le indagini preliminari Vincenzo Scardia, che con un'ordinanza ha deciso per la sospensione dell'insegnante. In pratica, non è colpa degli alunni che toccavano e guardavano, ma della professoressa, accusata di vestire in maniera provocante e di non essersi difesa.
Il gip ha quindi stigmatizzato l'atteggiamento della prof di matematica, che avrebbe assunto atteggiamenti lesivi della personalità degli studenti. Lesivi di uno sviluppo sessuale armonico ed equilibrato. Atteggiamenti diseducativi. Il pubblico ministero Maria Cristina Rizzo era stata altrettanto dura, invitando l'insegnante a rivedere le sue interpretazioni della funzione di insegnante e della nozione di decenza nell'ambito scolastico. Rivederle da sola, ovviamente, senza poter frequentare le aule scolastiche per almeno due mesi.
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- Il video choc
- "E' emerso uno scenario che lascia francamente allibiti per la natura e la continuità degli atti consentiti da una docente sul suo corpo, sicuramente qualificabili 'sessuali'", scrive il giudice nell'ordinanza quando valuta le indagini. Altro che responsabilità da parte dei ragazzi: "La vicenda videoregistrata non rappresenta che un fotogramma di una lunga sequenza di condotte anomale protrattesi per tutto il primo anno scolastico (2004-2005) e per buona parte del secondo". Insomma, il presente parla chiaro. E pure il passato, visto che comportanementi sconvenienti alla sua funzione la prof li avrebbe tenuti anche nel professionale di Lecce, dove insegna di ruolo da ottobre dell'anno scorso (ha una cattedra anche a Squinzano).
Proprio sulle precedenti esperienze lavorative in ambito scolastico stanno indagando i carabinieri del nucleo operativo, ascoltando le testimonianze dei ragazzi di quelle classi del biennio dell'istituto tecnico e le parole pronunciate davanti agli inquirenti da parte degli altri professori. Ed emergono ulteriori particolari piccanti
Per prima cosa la prof non sarebbe andata in classe con abiti adeguati al suo ruolo. E poi si sarebbe lasciata toccare anche in strada mentre scendeva dall'auto senza protestare, avrebbe accettato in classe apprezzamenti anche studenti del quarto e del quinto anno venuti apposta ad assistere alle lezioni.
LA SOSPENSIONE - Il giudice ha concluso quindi che la personalità della prof sia incompatibile con le sue funzioni di insegnante perchè "fortemente gratificata dagli apprezzamenti maschili per le proprie fattezze fisiche, dall'atrtrazione che riesce a esercitare sui suoi alunni e dalle attenzioni di natura sessuale da questi riservatele". L'intervento dell'autorità giudiziaria è stato motivato con l'assenza di provvedimenti da parte dell'autorità amministrativa. Il Provveditorato, ha disposto un'inchiesta senza per questo adottare alcun provvedimento e la riunione tenutasi all'Euromasters alla fine di febbraio dell'anno scorso dopo le segnalazioni fatte a una docente dalle due uniche ragazze di quella classe si era conclusa con ammonizioni formali agli alunni per i loro comportamenti tenuto durante le lezioni di matematica. Il giudice, in pratica, inverte il carico di responsabilità, addossandolo completamente alla professoressa e meno agli alunni.
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- Il racconto degli alunni
- I racconti dei ragazzi sono illuminanti. "Pur accorgendosene non reagiva assolutamente. Tanto che noi diventammo più intraprendenti. Al punto che noi non vedevamo l'ora le lezioni con lei per palpeggiarla senza venire mai ostacolati", dice uno degli otto ragazzi ascoltati. E ancora: "La prof non ha mai reagito, non si è mai lamentata, non ci ha ostacolati. Tanto è che proprio questo suo modo di fare ci ha incoraggiati a fare meglio e di più", spiega un altro. E si apprende poi che quelle lezioni di matematica erano diventati uno spettacolo per il quale bisognava "prenotarsi i posti".
Gli alunni avevano libertà estrema. Come una volta, quando cinque ragazzi la "assediano" e iniziano a palpeggiarla e baciarla sul collo e sulla schiena. Un altro studente ha raccontato che una volta sarebbe rimasto sotto la cattedra per tutta la lezione: "Era compiaciuta e al limite allontanava dolcemente la mano. Tanto che si ricominciava". Ad assistere a questi presunti comportamenti, le uniche due ragazze della classe. Ragazze che sono state solo spettatrici e mai parte attiva: "Non vedendo alcuna reazione, i miei compagni hanno continuato prendendo coraggio e pian piano si sono spinti sempre oltre, fino a toccarla nelle parti intime".
DIGNITA' VIOLATA - "Un clima boccaccesco". Così definisce tutto ciò il giudice per le indagini preliminari. E motiva questa definizione in modo puntuale e preciso. Prima di tutto, la prof non avrebbe mai reagito o impedito ai ragazzi di toccarla. Non sono stati individuati provvedimenti disciplinari nè segnalazioni alla preside o ai responsabili dell'istituto e tantomeno ai genitori. Insomma, lei non si era mai "lamentata" ufficialmente. In secondo luogo gli episodi contestati sarebbero accaduti solo durante le sue lezioni e con nessun altra collega. Anche se la prof di italiano era altrettanto avvenente. Ma, evidentemente, più decisa nel difendere la propria dignità. E sulla dignità torna ancora il giudice dicendo che "è difficilmente comprensibile davanti ad alunni, per quanto esuberanti e indisciplinati, una così incondizionata e permanente arrendevolezza che lede la dignità di donna ancora prima che di docente".
LA DIFESA - Lei, la prof, ovviamente si difende. E ha presentato un video corredato da una perizia, depositato nel corso dell'interrogatorio tenuto martedì scorso dal Gip Vincenzo Scardia alla presenza degli avvocati difensori Massimo Bellini e Vincenzo De Benedittis. Un video nel quale si vorrebbe dimostrare la completa estraneità della maestra, "vittima" di alunni indisciplinati. Il giudice, però, non ha voluto sentire ragione, malgrado la perizia che non esclude i contatti fisici ma nega la certezza dell'accaduto. Insomma, non conferma nè smentisce.
Incredibilmente, infatti, il gip scrive che più che rimettere in discussione il quadro indiziario sembra corroborarlo. Nuovo video a parte, non hanno convinto il giudice nemmeno le spiegazioni sul perchè i suoi alunni abbiano dato una spiegazione pressochè univoca dei suoi comportamenti. Scardia non ha creduto all'ipotesi che i racconti dei suoi ex alunni siano frutto del timore di essere denunciati per la diffusione del filmato su YouTube perchè questa preoccupazione dovrebbe averla solo chi lo ha fatto. E non sarebbe uno degli studenti.
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