Piante Officinali, nuova frontiera per la nostra agricoltura
Terminato il progetto di sperimentazione di alcune colture. Ottimi risultati per lo zafferano, la cui produzione prosegue sia a livello di ricerca che sul piano aziendale. Iniziativa del Gal Sibilla e dell'ateneo di Camerino. Macerata, 2006-06-21 - A due anni dall’inizio della sperimentazione del progetto per introdurre nel territorio maceratese particolari piante officinali e medicinali, nella sala consiliare della Provincia, sono stati presentati i risultati da parte di Andrea Catorci, del dipartimento di Botanica ed ecologia dell’università di Camerino, e di Angelo Recchi, dello staff tecnico del progetto, portato avanti grazie alla sinergia trovata tra l’ateneo camerte, il Gal Sibilla e il Parco dei Sibillini. La sperimentazione, realizzata in vari appezzamenti di terreno, dislocati a Podalla di Fiastra (a 900 metri di altitudine), Capriglia di Pieve Torina (500 metri), Vallato di San Ginesio (600 metri) e Rambona di Pollenza (250 metri), ha consentito di stabilire che la produzione di zafferano è assolutamente confacente alle attività agricole di determinate zone e altitudini della provincia di Macerata. In alcuni casi la resa e il pregio del nostro zafferano sono risultati superiori a quelli del territorio di origine, cioè Navelli (Abruzzo). Infatti due aziende agricole hanno già avviato questa attività in proprio e il prodotto risulta venduto addirittura per i prossimi tre anni. Molto bene è risultata anche la sperimentazione per la malva e la melissa. In particolare quest’ultima fornisce un prodotto eccellente con principi attivi molto più alti rispetto ad altre località. E’ andata “benino” invece la produzione di tarassaco e valeriana, mentre qualche problema agronomico ha presentato l’anice. Nell’incontro in Provincia ha aperto i lavori l’assessore Carla Maccari, cui hanno fatto seguito Stefano Giustozzi del Gal Sibilla, Alfredo Fermanelli, direttore del Parco dei Sibillini, Carlo Renieri, direttore del Dipartimento di scienze ambientali dell’università di Camerino. Ha concluso i lavori un intervento del presidente della Provincia, Giulio Silenzi. Al dibattito ha preso parte anche il direttore della Coldiretti, Luigi Masnari, sottolineando che nel 2006 in provincia di Macerata sono stati utilizzati 506 ettari di terreno per la produzione di prodotti finora alternativi, con particolare attenzione a timo, salvia, origano, lino, menta e coriandolo. Due anni fa erano appena 90 gli ettari di terra destinati a questo tipo di colture. Oggi invece sono interessate a tali produzioni ben 74 aziende agricole. Infine, il presidente del Cermis, Gino Pasquali, ha evidenziato che essendo venuti a mancare i premi alla produzione del frumento (ad esempio, al di sotto dei 52 quintali di produzione media per ettaro non conviene neppure seminare grano duro) i terreni investiti a grano si sono ridotti del 60%.
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