E chi credeva nel colpo grosso, anche quest’anno ha dovuto cedere sconsolato di fronte a peti, rutti e tette sode. Chi con la rottura del duetto Boldi-De Sica credeva nella frenata della riciclata saga natalizia dei “Natali a…”, anche quest’anno dovrà sorbire calci nel sedere e poppe estrogenate fino alla nausea.
Buona Natale insieme a loro.
Ancora.
E chi li scolla dall’albero a quelli, considerati l’ultimo baluardo della vecchia commedia italiana, o quelli che con la commedia di casa nostra poco ci entrano (molto poco ci entrano), lontani, quello sì, dalla classe del Tognaz, neanche vicini parenti del filone comico trash degli anni ’70 (Banfi e Vitali per intesa).
Mai come quest’anno la carrellata di film natalizi si è riempita con prodotti “made in Italy”, pronti a vedersela con i colossi a stelle e strisce (che per la verità non sembrano neanche essere così colossi). Ben tripla addirittura la scelta del “cine-panettone” italiano 2006, tra classici, meno classici ed inediti, con facce vecchie e nuove sorprese in un misto tra scambi di persone, equivoci, tradimenti e situazioni al limite del grottesco, in un rituale di pellicole ormai fin troppo usuale da vent’anni a questa parte. Ma d’altronde bisognerà pur ridere, no? (tanto per dirne una dalla parte di chi ancora li sostiene).
Si parte da dove ci si era lasciati l’anno passato: Natale a… a…. a…. New York! “Natale a New York”. Quest’anno la meta della vacanza sporcaccione è la città americana, dove un giovane chirurgo si sposa, poi si lascia, poi tradisce e così la moglie cornuta a sua volta tradisce, poi una tetta qua, una là (anzi facciamo tutt’e due insieme), poi e poi e poi potete vedere gli ultimi dieci minuti del Natale passato, tanto l’epilogo è sempre quello. Per la regia di Neri Parenti e la produzione di De Laurentiis, è questo il primo piatto servito, con De Sica protagonista e rimasto fedele al filone che ormai dagli anni ’80 accompagna la sua carriera.
Secondo tutto spagnolo quello invece con Massimo Boldi, per la verità in vesti meno natalizie di quanto prevedibile. “Olè” è il titolo della pellicola, diretta dai fratelli Vanzina, e che vede protagonisti due professori (appunto “il cipollino” e Vincenzo Salemme) alle prese con questioni ormonali niente popò di meno che in una gita scolastico snodata lungo le principali città d’arte spagnole.
Terzo ed ultimo incomodo della sfida italiana è infine “Commediasexi”, il lungimirante film scritto e diretto da Alessandro D’Alatri, veggente stregone capace di prevedere, un anno e mezzo fa, i romanzi di Vallettopoli e gli ultimi scandali nel mondo dello spettacolo che tanto entusiasmano il pubblico italiano sempre in cerca di emozioni forti e facile a simili apprensioni. Il film tratta infatti di commistioni tra politica e spettacolo, di cravatte corrotte e showgirl pronte a qualunque compromesso per il successo, con le inedite interpretazioni di improvvisati attori (attori?) come Bonolis (quello di bim bum bam e dei pacchi), Elena Santarelli (quella dei pacchi, altri), Sergio Rubini e Margherita Buy.
Insomma, il programma è ricco, o forse semplicemente povero povero come ormai siamo abituati.
Vi sembrerò troppo noioso e polemico con questi natali scontati e riciclati.
In effetti lo sono.