«Vorrei rompere l’incantesimo della politica… non si deve più chiamare “politico”, è un lavoratore dipendente, siamo noi che gli diamo lo stipendio… sono lavoratori dipendenti co.co.co. a progetto…». Da qui parte l’ennesima sfida di Beppe Grillo per il 2006, un anno cruciale non solo per le elezioni politiche di primavera, ma anche per la speranza di cambiare il rapporto tra politici e cittadini, riconsegnando a questi ultimi sovranità e capacità di iniziativa. Queste parole, pronunciate dal comico genovese attraverso il suo blog www.beppegrillo.it, hanno attraversato una campagna elettorale ripetitiva e scontata, che ha consacrato un Berlusconi ridicolo e un Prodi male minore.
Il tour di questo inizio d’anno, annunciato sold out, sfata gli incantesimi di cui siamo preda da un po’ di anni a questa parte, che pervadono economia, informazione, sanità etc. tutti quei temi che Grillo snocciola costantemente nei suoi monologhi fiume per i palazzetti italiani. Lo spettacolo riprende e sviluppa dal vivo le battaglie lanciate dall’ormai popolarissimo blog, che viaggia mediamente sui centosessantamila contatti al giorno, rafforzando la sua posizione dominante nel panorama nazionale.
Dopo essere stato celebrato dal Time come eroe europeo, Grillo persevera nelle sue denuncie coraggiose, esplorando in dettaglio le s.p.a. a scatole cinesi che fanno possedere direttamente a Tronchetti Provera un misero e inimmaginabile 0,8% di Telecom, società che continua a sopravvivere indisturbata nonostante le centinaia di miliardi di debiti.
Come può l’informazione influenzare o strumentalizzare l’opinione dei cittadini?
Con un sondaggio lanciato su Repubblica in periodo di crisi energetica, si considerava il nucleare tra le fonti alternative, cosa in realtà non vera, a meno che non si intende la semplice alternativa al gas; certo è che il termine è travisabile e può indurre un lettore poco informato ad assimilare l’energia nucleare alle vere fonti alternative: solare, eolica, da biocombustibili.
Grillo ci parla anche delle abitazioni ecologiche (costruite secondo criteri di alta compatibilità e armonia ambientale), spiegandoci come sia possibile incentivarne la costruzione aumentando il valore postumo di vendita del terreno edile e dell’immobile stesso; questo a vantaggio del risparmio energetico e della drastica riduzione di inquinanti.
La sanità rimane un ferro sempre caldo, così ci viene raccomandato di guardarci dai falsi farmaci, di accogliere sempre con prudenza i consigli dei medici sulla necessità di interventi per la nostra salute, anche perché viene mostrato uno studio che indica chiaramente come siano le classi sociali più povere e disinformate a essere le più “operate”, contro classi abbienti e medici stessi che vedono rarissimamente o mai una sala operatoria.
L’appello centrale di “Incantesimi” riguarda la ricerca scientifica disinteressata, ormai diventata merce rara. Il lavoro condotto da Antonietta Gatti e Stefano Montanari ha rilevato la presenza di nanoparticelle metalliche in molti alimenti di uso comune; le particelle sono prodotte dalle combustioni ad alte temperature (come quelle degli inceneritori) e hanno effetti potenzialmente devastanti sui tessuti umani.
La denuncia ha mosso le lobby dell’industria alimentare che a livello europeo hanno fatto pressione per far ritirare ai due ricercatori il microscopio a scansione ambientale necessario per compiere questi studi d’avanguardia.
Con il suo tour Beppe Grillo ha lanciato “La ricerca imbavagliata”, un’iniziativa di raccolta fondi per acquistare il microscopio ESEM e permettere a Gatti e Montanari di continuare il loro lavoro, a tutela della salute nostra e dei nostri figli. Dopo il successo di “Fazio vattene!” e “Parlamento Pulito”, sosteniamo con decisione “La ricerca imbavagliata” (http://www.beppegrillo.it/2006/03/la_ricerca_imba.html), con la speranza di sentirci cittadini attivi un po’ più liberi.