LA PITTURA FLOREALE ITALIANA TRA XIX E XX SECOLO.
“Marche in FIORE” LA PITTURA FLOREALE ITALIANA TRA XIX E XX SECOLO.
Abbazia di Fiastra, Tolentino (MC), Ex-Ospizio dei Pellegrini, 23 maggio – 2 luglio 2006. orari: 23 - 28 maggio 9.00/20.00 29 maggio- 2 luglio 10.00/13.00 - 15.00/19.00
A fine maggio prenderà avvio la seconda edizione di Herbaria, in una veste sempre più ricca di iniziative, non solo incontri e convegni, ma un itinerario pittorico di prestigio. FiorArte, questo il nome della mostra di pittura floreale ospitata nei locali dell'ex Ospizio dei Pellegrini, parte del complesso abbaziale di Fiastra.
Quaranta dipinti, tutti italiani, realizzati tra XIX e XX secolo saranno i protagonisti di un insolito tracciato espositivo la cui originalità consiste nell’approccio sensoriale. Le opere, infatti, saranno affiancate da profumi, suoni e parole, al fine di creare un'atmosfera in cui il visitatore accoglierà ogni stimolo per abbandonarsi a ricordi ed emozioni sopite. Dalla semplice mostra si passa al viaggio interiore. Il fiore è presente in tutte le sue molteplici varietà, e svela i significati simbolici che l’immaginario collettivo ha racchiuso nelle sue gemme. È possibile ammirare le creazioni di Pellizza da Volpedo, Longoni e Segantini, le vivaci composizioni di Previati e Balla, cui fanno seguito le opere di artisti della levatura di Sartorio, Chini, De Pisis, Morandi, Trombadori, Mafai, Donghi, Sciltian, Ligabue, Rosai e tanti altri. La rassegna è divisa in sezioni tematiche che seguono il criterio della tipologia floreale. Tra i capolavori si segnalano: Il prato fiorito (1906- Giuseppe Pellizza da Volpedo) della Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma e Orchidee (1894- Enrico Coleman), Glicine (1937- Onorato Carlandi), Ortensie (1911- Enrico Lionne) della Galleria Comunale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma. A queste si uniscono Pesco fiorito (1914- Baldassare Longoni) della Galleria d'Arte Moderna Palazzo Forti di Verona e Braccio con vaso di fiori (1910- Giovanni Boldini) del Museo Giovanni Boldini di Ferrara, cui si aggiunge il repertorio, a volte poco noto, che fa capo al collezionismo delle Fondazioni e degli Istituti di credito.
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