Chiediamo una buona volta alla politica chiarezza , diciamo un basta forte e chiaro al ricatto strisciante che da sedici anni anima gli abitanti del Parlamento. Nel 1993 l’On.Le Bettino Craxi ebbe a dire ci saranno delle bombe e per Dio ci furono , sono morti i nostri parenti sotto quel vigliacco tritolo. Oggi si parla di “scosse dall’esito imprevedibile……”, in un momento in cui stabilizzare mentre si destabilizza farebbe molto, molto comodo a troppi. Verità e trasparenza chiediamo con forza sulla strage del 27 Maggio 1993 in via dei Georgofili, di sangue ne abbiamo visto anche troppo.
Cogliamo un messaggio inquietante nelle lettere minatorie rivolte al Ministro Angelino Alfano e al suo Vice Capo di Gabinetto. Proiettili per chiedere di agire sul Ministro della Giustizia affinchè “non metta vetri divisori nelle carceri”. Resta pèr noi difficile non leggere il messaggio minatorio, come un avvertimento che mira a porre limiti al percorso delle nuove norme sul “41 bis” ferme al Senato. Chiediamo pertanto al Ministro della Giustizia, di mantenere fede alle sue intenzioni a noi più volte espresse, e con fermezza di valutare se esistano le condizioni per rimandare Salvatore Benigno il soggetto reo della strage di via dei Georgofili a carcere detentivo speciale di “41 bis”. Infatti il Gup di Palermo ha oggi rinviato a giudizio Salvatore Benigno per la morte del giovane Di Matteo e lo stragista presente a Firenze il 27 Maggio 1993 è detenuto a carcere normale.
Giovanna Maggiani Chelli Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili