BOLOGNA, 2007-05-04 - Se c’è una cosa di cui Bologna non può mancare è l’attività sociale, l’impegno a condividere esperienze lontane da qualunquismi ed ostinate a far restare accese briciole di umanità in questo quotidiano disorientamento civile (dove siamo, perché ci siamo, che succede oltre qui?).
E proprio in questi giorni il Quartiere Savena e la Scuola di Pace, in collaborazione con il Comune, la Provincia e l’Università del capoluogo emiliano, hanno presentato la seconda edizione di Cose di questo mondo, ovvero una programmazione di conferenze, film, mostre e spettacoli che impegneranno la città dal 4 maggio al 1 giugno 2007, per riflettere sulla violazione dei diritti fondamentali dell’uomo in Italia e nel mondo. Scopo dell’evento è offrire ai cittadini una panoramica su ciò che accade vicino ma anche lontano da noi. Tema di quest’anno è L’invasione dei corpi e delle menti.
Tra gli eventi più interessanti della rassegna, aperta con l’inaugurazione della mostra fotografica sul muro di separazione in Palestina Un muro non basta…per nascondere un orizzonte alla sua terra, la proiezione di film impegnati (The Road to Guantanamo, The Mall) e l’incontro con personalità d’aiuto nell’affronto di tematiche attuali e tuttavia non abbastanza trattate (situazione arabo-israeliana, infibulazione). E poi ancora gli argomenti della pratica di tortura, della condizione femminile in Iraq, dell’ordinamento giuridico afgano per il quale anche il nostro paese collabora con lo stanziamento di contributi. Questo, e molto altro, sarà concluso da due interessanti eventi: lo spettacolo musicale Il giro del mondo in 80 tamburi di Max Castlunger presso il Teatro di Piazza Lambrakis, e l’inaugurazione del progetto d’incontro tra piccoli produttori biologici agricoli locali e i consumatori, per sensibilizzare quest’ultimi verso una scelta alimentare consapevole dei cicli naturali. Da ricordare inoltre l’aggiunta del tocco di Blu, noto giovane artista autore di murales, che proporrà alla visione del pubblico l’ultima sua opera “metropolitana”.
Per info programma rassegna: www.comune.bologna.it/quartieresavena/ Come se fossimo elementi da tenere vivi, specie in via d’estinzione: iniziamo pure a intendere questi eventi come una sorta di campagna pubblicitaria verso noi, per uno sprono a restare: tempo che passa, decenni che vanno, e nella nostra massificazione e distrazione mediatica la promozione a renderci vivi e lontani da ogni omologazione alla banalità, da ogni scelta incivile ed anti-umana (quasi a dire che siamo così in via d’estinzione che non vorremmo più bracconieri contro noi stessi):
“VORREMMO CHE I CORPI E LE MENTI NON FOSSERO MAI VIOLATI”.
Per salvare le nostre zucche, oltre che i corpi, sempre più disorientati e timidi in un nuovo millennio tra reti, cavi elettrici e missili di (assurda) intelligenza.