8 MARZO: L’AGRICOLTURA ROSA PUNTA SUL WELFARE LOCALE
COLDIRETTI DONNE IMPRESA PROMUOVE UNA SERIE
DI PROGETTI INNOVATIVI, DALLE FATTORIE SOCIALI AGLI AGRIASILI
Realizzare un modello di welfare locale che parta dalle campagne. A tale scopo Coldiretti Donna Impresa ha avviato una serie di incontri con le imprenditrici agrituristiche marchigiane per la realizzazione di agriasili e fattorie sociali sul territorio regionale. Ne dà notizia la delegata Giuliana Giacinti, in occasione della ricorrenza dell’otto marzo, festa della donna. “Abbiamo registrato un forte interesse verso progetti innovativi, specie da parte di chi già gestisce fattorie didattiche – spiega la responsabile di Coldiretti Donne Impresa – e contiamo di poter far partire una serie di esperienza pilota come primo passo per la realizzazione di un nuovo modello di welfare locale.”. Gli agriasili permetterebbero di offrire alla popolazione delle zone interne un servizio che i comuni non sono spesso in grado di dare, garantendo ai genitori un ambiente e un’alimentazione sani per i propri figli. I bambini avrebbero a disposizione un orto e la possibilità di accudire piccoli animali osservare i lavori della campagna, il contatto con i cicli della natura i colori ed i profumi tutto ciò concorre a farli crescere i piccoli con maggior senso di responsabilità verso gli esseri viventi e la natura. Le fattorie sociali darebbero la possibilità di integrare nel mondo del lavoro disabili o persone che vivono condizioni di disagio sociale. “Le aziende agricole sono sempre più stimolate a raccogliere la sfida di declinare le nuove esigenze sociali – rileva la Giacinti -, in modo tale da rispondere ai bisogni dei consumatori e più in generale dei cittadini puntando sulla multifunzionalità”. Secondo i dati Unioncamere, un’impresa agricola marchigiana è oggi diretta da una donna. Il segno, per Coldiretti Donne Impresa, di una crescente “femminilizzazione” del settore primario, con particolare riferimento all’agriturismo, all’insegna dell’innovazione, della multifunzionalità e del rispetto per l’ambiente.
GRANDE SUCCESSO PER IL CORSO DI ASSAGGIO ORGANIZZATO
DA COLDIRETTI E APROL ALL’OLEIFICIO GUZZINI DI OSIMO
DIPLOMATI VENTI NUOVI ESPERTI DI EXTRAVERGINE
“Saper riconoscere un olio di oliva da uno scadente è il miglior modo non solo per migliorare la propria alimentazione, ma anche per difendere e promuovere la qualità delle nostre produzioni, soprattutto ora che abbiamo una legge sull’etichettatura obbligatoria dell’origine, approvata grazie alla mobilitazione di Coldiretti”. Lo ha sottolineato il direttore di Coldiretti Ancona, Alberto Bertinelli, alla serata finale del corso di assaggio organizzato assieme ad Aprol Ancona e conclusosi ieri all’oleificio Fratelli Guzzini di San Biagio di Osimo. Al termine delle lezioni tenute da Giorgio Panzini e Roberto Catorci sono stati consegnati i diplomi di assaggiatori ai venti partecipanti al corso. “Questa provincia vanta una produzione oleicola di assoluta qualità e abbiamo ritenuto utile farla conoscere e apprezzare iniziando da chi vive sul territorio – ha spiegato Alberti Bertinelli, direttore di Coldiretti Ancona -. Per fare ciò serviva dare ai cittadini gli strumenti per riconoscere un olio di qualità da uno scadente, e la risposta data dai partecipanti ha sicuramente premiato i nostri sforzi”.