GLI ERRORI DI “SILVIO MAGNO” (SECONDO LA MIA OPINIONE) 4a puntata
Premesso che tutte le guerre sono atroci, disumane, e perciò da evitare facendo tutto il possibile.
Premesso che il terrorismo è la forma di lotta più vigliacca, barbarica e incivile che ci sia, perciò da combattere con ogni mezzo. Premesso che non esiste al mondo uno strumento infallibile che possa certificare quando è giusto o no intervenire militarmente in certe situazioni, perciò ogni giudizio non corrisponde a verità assoluta. Detto questo, non è possibile dare un giudizio definitivo sull’intervento armato degli Anglo-Americani in Irak per la destituzione del regime sanguinario di Saddam Hussein. Sarà la storia a giudicare. Ma una cosa è certa: i promotori di quell’intervento hanno sottovalutato il fanatismo del fondamentalismo islamico, la potenza e l’organizzazione del terrorismo. Caduto il regime di Saddam, l’Italia guidata da “Silvio Magno”, amica leale degli Stati Uniti, ha inviato 3000 militari in Irak in missione di pace, che tuttora operano, per dare un contributo concreto alla ricostruzione del Paese e alla realizzazione di una vera democrazia. La domanda che tutti gli uomini ragionevoli si pongono è questa: l’Italia ha fatto bene o ha fatto male ad inviare militari anche se è una autentica missione di pace ? A mio avviso “Silvio Magno” e il suo Governo hanno fatto bene dal lato umanitario ma hanno sbagliato dal lato politico. E mi spiego: quando si era capito che la tragedia di quel Paese non era di facile soluzione e non si intravedeva la fine, il governo Italiano avrebbe dovuto fare appello alla tanto acclamata Unione Europea e a tutti i Paesi democratici di partecipare compatti alla ricostruzione dell’Irak, in quanto è interesse e dovere di tutti. Qualora questo appello non fosse stato recepito, il governo Italiano avrebbe avuto il diritto-dovere di ritirare tutte le sue forze in missione di pace per tre motivi: 1° - perché non siamo disposti a fare gli eroi da soli, versando sangue dei nostri militari per il bene di tutti i paesi civili; 2° - perché non abbiamo risorse per affrontare quella tragica situazione; 3°- per non dare la possibilità ai seminatori di odio (sinistra italiana) di camuffarsi in paladini della pace. Anche questo errore politico avrà un prezzo.
31.01.2005, Tarcisio Moroni
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