ROMA - Ieri, come ormai da 19 anni a questa parte, in piazza di Porta San Giovanni a Roma, si è tenuto il concertone del primo Maggio. Un appuntamento che ha visto accorrere 800.000 giovani provenienti da tutta Italia e non solo. Il concerto quest’anno ha rischiato di venire soppresso per l’abissale buco nel bilancio di 900.000 euro come ha giustamente ricordato sul palco Cristiano Godano, il cantante dei Marlene Kuntz. Ma alla fine grazie all’impegno generoso di alcuni sponsor questa grande manifestazione si è tenuta e più che mai in grande stile. Il merito va al presentatore Sergio Castellitto, agli organizzatori, a tutti gli artisti, ma in particolar modo a Vasco Rossi, la cui presenza ha inciso non poco sull’affluenza. Dalle 16.00 si sono susseguiti numerose band tra cui Bandabardò, Nomadi, Motel Connection, Irene Fornaciari, Roberto Angelini, Smoke, Enzo Avitabile con i Bottari di Portico. In serata Cisco, la Pfm, Caparezza, il gruppo formato da Afterhours, Samuel Romano dei Subsonica, Cristiano Godano dei Marlene Kuntz. E poi Vasco Rossi e a seguire Paola Turci, Edoardo Bennato, Marina Rei, Casino Royale, e Asian Dub Foundation.
Ma non solo momenti di musica per descrivere “il mondo che vorrei” (questo lo slogan della giornata) ma anche di riflessione. Una riflessione accorata su quanto successo a L’Aquila, per i ragazzi della casa dello studente. Come ha giustamente ricordato Castellitto , anche loro sono da considerare delle morti bianche, e la piazza a questa parole ha voluto onorarli con un lungo scroscio di applausi, applausi per non dimenticare. Poco dopo, il complesso bandistico di Introdacqua (AQ), ha intonato proprio la canzone “Il mondo che vorrei” ( poi cantata dal vivo da Rossi) . Minuti emozionanti, come quelli in cui si è dimostrato che questo concerto è per ricordare quelli che un lavoro ce l’hanno e quelli che non ce l’hanno. "Vorrei gridare una parola che a pronunciarla oggi mette quasi paura, però è una parola importante, perché è là in quella parola che noi passeremo il resto della nostra vita. La parola è futuro, futuro, futuro.”Un invito quindi a parlare forte e chiaro del lavoro, del lavoro su cui è fondata la nostra Repubblica, un lavoro che tutti dovremmo avere per permetterci di realizzare la nostra personalità nella società, un lavoro non soltanto per sopravvivere ma per consentire di esprimerci, di dare voce alle nostre istanze. Questo il messaggio del presentatore arrivato alla piazza, connotato da tanto fervore e partecipazione.
Al di là delle solite critiche, che considerano questo concerto solo una delle tante occasioni per divertirsi e sballarsi, la dimostrazione del contrario arriva da molti dei giovani accorsi ieri, i quali hanno una coscienza capace di infiammarsi al pensiero delle vittime del terremoto o delle morti bianche . Anzi proprio per finanziare le borse di studio di ragazzi che hanno perso genitori in seguito a incidenti sul posto di lavoro, è stata inaugurata una raccolta fondi da effettuarsi tramite sms al 48585. Quest’ultima iniziativa ha segnato l’evento in positivo, dandogli un’impronta solidaristica.
Per molte persone ieri è stato un giornata all’insegna del “mondo che vorrebbero”, un mondo, in cui anche se solo per 24 ore, solo tanta musica, poesia e solidarietà sono state le incontrastate protagoniste.