On the Road ascoltata dalla Commissione parlamentare sull’infanzia
MARTINSICURO, 05/05/2009 - “I minori vittime di tratta e di sfruttamento sessuale sono circa il 10% delle persone costrette a prostituirsi sul nostro territorio. I dati che abbiamo raccolto nel 2008 dimostrano che in generale l’età di ragazze e ragazzi costretti alla prostituzione si sta abbassando e che i casi di minori sulle nostre strade e negli appartamenti sono frequenti” è su questi dati che Marco Bufo, direttore di On the Road, verrà ascoltato oggi dalla Commissione parlamentare sull’Infanzia, insieme ad una rappresentante di Save the Children. “Il fenomeno della prostituzione minorile è articolato e complesso – sostiene Bufo –, ci sono casi di giovani donne vittime di tratta, di ragazzi avviati alla prostituzione maschile, ma anche, sempre di più, situazioni in cui i minori non sono nemmeno propriamente consapevoli di prostituirsi e lo fanno per potersi permettere beni assolutamente superflui”.
Il Gruppo di lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, di cui On the Road fa parte (www.gruppocrc.net), porta all’attenzione del Parlamento alcune valutazioni sul fenomeno e proposte di intervento: “La prima difficoltà che riscontriamo è quella di rendere riconoscibili i minori coinvolti nella prostituzione: spesso infatti chi è vittima di tratta sa che deve mentire sull’età – prosegue Marco Bufo – in questi casi diventa più difficile intervenire. Alla commissione proponiamo di creare un sistema, che tecnicamente chiamiamo di “referral”, per poter indirizzare in modo efficace ai servizi territoriali i minori vittime di sfruttamento. Occorrono pertanto linee guida e risorse dal livello nazionale, ed una piena attivazione di forze dell’ordine, servizi sociali e sanitari ecc. al fine di definire procedure di lavoro congiunto per la tutela dei minori”.
La preoccupazione delle associazioni che, come On the Road, operano su questo fronte è quella di veder approvato il disegno di legge Carfagna che anche sul tema dei minori delude ogni aspettativa: dopo aver premesso che la volontà era quella di proteggere chi è vittima, infatti, l’unico provvedimento contenuto nella proposta della Ministra è la previsione di modalità di rimpatrio accelerato per i minori, senza alcuna reale attenzione al superiore interesse del minore e ad eventuali percorsi di reinserimento sociale, in violazione degli obblighi dello Stato italiano derivanti dalla normativa nazionale e internazionale.