(ndr: Ora basta, la sicurezza sul lavoro deve essere al primo posto tra le priorità del governo: prima di ogni altro tipo di sicurezza, prima delle intercettazioni, prima di tutto. Chi esce al mattino per andare a lavorare ha il diritto di essere sicuro del ritorno a casa la sera per riabbraccciare i suoi cari. Ci sono ormai tutte le leggi e le tecnologie per lavorare in massima sicurezza ed avere zero morti sul lavoro e zero infortuni gravi con invalidità permanenti. Basta! Fermiamo queste stragi!)
Reuters - mercoledì, 11 giugno 2008 7.41 - Sei operai che lavoravano nel depuratore consortile di Mineo, in provincia di Catania, sono morti oggi mentre pulivano una vasca, in una "strage" -- come l'ha definita il capo dello Stato -- che ha riacceso le polemiche sulle morti bianche e la sicurezza sul posto di lavoro.
"Abbiamo trovato sei cadaveri all'interno di una botola del depuratore", ha detto a Reuters un maresciallo dei carabinieri, tra i primi ad intervenire sul posto.
I vigili del fuoco, che con le squadre di soccorso speciale hanno il compito di recuperare i corpi delle vittime -- quattro dipendenti comunali e due di ditte appaltatrici, tra i 30 e i 40 anni, secondo quanto riferito dai media -- stanno effettuando le prime ricostruzioni di quanto accaduto.
"(Gli operai) Stavano facendo dei lavori di disotturazione in una vasca che era impastata dalla melma e probabilmente hanno tolto una grata, hanno calato una scala in alluminio e si sono calati dentro con tubo ad alta pressione per disotturare quanto mal funzionava", ha spiegato ai microfoni di SkyTg24 Salvatore Spanò, comandante provinciale dei vigili del fuoco, precisando che l'operazione di recupero dei cadaveri non presenta problemi particolari.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è in stretto contatto con il prefetto di Catania e -- come recita una nota del Quirinale -- "ha rilevato come questa ulteriore strage, quest'altro gravissimo episodio di carenza di tutele e di misure di prevenzione, da parte di soggetti pubblici e privati, ripropone l'imperativo assoluto di interventi e controlli stringenti per la sicurezza sul lavoro e per spezzare la drammatica catena di morti bianche".
Sull'incidente, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha espresso da Napoli cordoglio e "la vicinanza e l'aiuto concreto mio personale e del governo" alle famiglie delle vittime.
SACCONI: DOMANI TAVOLO CON PARTI SOCIALI. BONANNI: RIBELLIAMOCI
Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi -- che si trova a Ginevra per la Conferenza internazionale del lavoro -- ha annunciato in una nota di aver convocato per domani pomeriggio un incontro con le organizzazioni dei lavoratori e imprenditori sulla sicurezza sul posto di lavoro, aggiungendo di aver incaricato il sottosegretario Pasquale Viespoli di recarsi sul posto "per assumere piena cognizione dei fatti e portare ai familiari delle vittime il cordoglio del governo".
Nella nota, Sacconi sottolinea l'urgenza di promuovere in Italia "un Piano nazionale di intensa collaborazione tra le parti sociali e le istituzioni per diffondere condizioni di sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, attraverso i prioritari investimenti in prevenzione, formazione e informazione".
L'incidente di oggi -- che segue un caso analogo dello scorso marzo a Molfetta, in cui morirono per esalazioni di zolfo cinque operai che stavano pulendo una cisterna -- ha riacceso il dibattito sulle morti bianche, che si registrano con cadenza quotidiana.!
"Una giornata di lutto che non avremmo voluto vivere, indegna di un paese civile, che scuote le coscienze e che non dovrà ripetersi", dice in una nota il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani.
"Tutto il paese si deve ribellare", gli fa eco il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni in un altro comunicato. "Chi ha sbagliato deve pagare. Non si può continuare a morire sul lavoro come se nulla fosse. Stiamo diventando come un paese del terzo mondo".
"Chiediamo che il nuovo governo vari subito un piano straordinario sulla formazione per la sicurezza su tutti i posti di lavoro. Queste tragedie devono finire una volta per tutte", aggiunge il segretario Cisl. © Reuters 2008
Strage a Mineo, sei operai uccisi dalle esalazioni
di Pino Finocchiaro
Strage sul lavoro a Mineo, in provincia di Catania, a 35 chilometri dal capoluogo. Sei operai sono morti mentre pulivano un depuratore consortile, uccisi da esalazioni tossiche sprigionatesi dalla vasca che era quasi vuota. Quattro delle vittime erano dipendenti comunali, due di una ditta esterna. Cronisti e politici mettono da parte il taccuino elettorale in vista delle elezioni di domenica e fanno i conti col lavoro che in Sicila non c'è più e quando c'è è precario e uccide. Stavolta è strage. Il Senato ha tributato un minuto di silenzio alle vittime dell'ennesima tragedia che colpisce sei inermi lavoratori lasciando sgomente famiglie e colleghi.
Da Napoli cordoglio è stato espresso dal premier Berlusconi.
La piaga delle morti sul lavoro non tocca solo la Sicilia. Stamani un altro operaio era morto schiacciato da una ruspa in provincia di Udine. Un altro a Modena. Venerdì a Imperia sciopero generale dopo la morte ieri di un operaio sulla linea ferroviaria Genova-Ventimiglia I sindacalisti tornano a puntare l'indice sul Testo unico sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, un compendio di norme che è stato faticosamente approvato a cavallo tra le due legislature ma che ancora non sembra dare i risultati sperati. La media italiana dei morti sul lavoro è di tre al giorno.
La statistica parla di un'ecatombe che in tre anni raggiunge quella della guerra in Iraq. «Nove morti sul lavoro in un solo giorno sono davvero troppi - sintetizza Paolo Nerozzi ex segretario della Cgil ora senatore del Pd- È vergognoso che l'Italia abbia il primato negativo sugli incidenti e sulle morti sul lavoro». In giornata la Commissione Lavoro del Senato «ha approvato all'unanimità l'istituzione della commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e sulle morti bianche- aggiunge Nerozzi- ma è urgente che anche l'Aula dia il via libera alla Commissione affinché si avvii immediatamente l'inchiesta utile ad approfondire le reali cause che portano il fenomeno a raggiungere, nel nostro Paese, dimensioni particolarmente gravi».
All'inchiesta, inoltre, sottolinea l'esponente del Pd, «va accompagnata la piena applicazione del Testo unico sulle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro. Un testo che serve non solo per salvaguardare la salute dei lavoratori, ma anche per rendere più celeri ed efficaci le verifiche sulla sicurezza decisamente rafforzate nel Testo unico».
La tragedia di Mineo cade in piena campagna elettorale. In Sicilia si vota per il rinnovo di diversi consigli provinciali e comunali. Si voterà domenica. Walter Veltroni, terrà stasera un comizio a Catania. Città colpita dall'emigrazione, dai licenziamenti e dai temuti ridimensionamenti di aziende leader europee o mondiali come la Cesame e la ex StM. Una campagna sofferta che avvia a concludersi col lutto nel cuore. Giorno dopo giorno, il lavoro nero, il precariato, la disoccupazione, l'emigrazione, rubano futuro e speranza ai Siciliani
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