L’oro verde di Bronte: il pistacchio
Originario del Medio Oriente, l’albero del pistacchio appartiene alla famiglia delle Anacardiaceae, può raggiungere i 12 metri di altezza e arrivare a 300 anni di vita. Il frutto del pistacchio che prende il nome dalla sua pianta è una drupa con endocarpo ovale a guscio sottile, duro e di color crema, contenente il seme verde che costituisce la parte commestibile, rivestita da una pellicola rosso-viola. La coltivazione del pistacchio è molto diffusa in Iran, in Turchia e in California. In Italia viene considerata una coltivazione di nicchia e l’unica regione in cui si produce è la Sicilia. In particolar modo a Bronte, cittadina etnea specializzata nella coltura di un pistacchio dal gusto e dall’aroma inconfondibili, tanto da fare della Sicilia “la capitale italiana del pistacchio”. Definito come “l’oro verde di Bronte”, il pistacchio rappresenta per il territorio la principale risorsa economica, distinguendosi per la sua dolcezza e delicatezza, per il sapore soave, per il colore intenso e per la sua adattabilità in cucina ed in pasticceria. Concorrenti agguerriti dei pistacchi italiani sono quelli iraniani che per la loro alta qualità vengono esportati in tutto il mondo. I frutti del pistacchio sono buoni da soli, ottimi se usati per preparare torte, paste, torroni, mousse, confetti, gelati e granite; eccezionali nei primi e secondi piatti; strepitosi nella preparazione di insaccati come mortadelle e soppressate, gustosi accompagnati a cocktail e stuzzichini. Grazie al loro basso contenuto di grassi saturi, rappresentano lo snack ideale per una dieta sana e possono contribuire alla riduzione del colesterolo. Cento grammi di pistacchi contengono: il 20,6% di proteine, l’8% di carboidrati, il 48% di grassi, lo 0% di colesterolo, 135 mg di calcio, 1093 mg di potassio, 503 mg di fosforo, 158 mg di magnesio, vitamina A, vitamina B1, B2, B3. Inoltre come il resto della frutta secca, saziano rapidamente senza apportare una grande quantità di calorie. Sono invece proibiti a chi soffre di gastroenterocolite, ulcere gastroduodenali, malattie del fegato, diabete e obesità.
|