Lettera aperta alle imprese del Piceno
10/02/2009 - La crisi che tormenta la Provincia di Ascoli Piceno è sotto gli occhi di tutti. I politici della Regione Marche e della Provincia di Ascoli Piceno sparano a destra e a sinistra affermazioni sulla necessità di sostenere finanziariamente le imprese e di rilanciare così il territorio. Non capisco ancora cosa aspettino... Di somme consistenti a favore delle imprese io non ne vedo, e non parliamo dei servizi pubblici che dovrebbero promuovere lo sviluppo economico. Molti mesi or sono Massimo Rossi, il presidente della Provincia, aveva detto che il consorzio industriale Consind dovesse trasformarsi "in un' Agenzia di Sviluppo per il Marketing industriale e territoriale, la Promozione di settori economici strategici, i Progetti speciali a supporto alle imprese, la Promozione di un' "unità di servizio" finalizzata a rafforzare le competenze dell'Ente in materia di fondi comunitari e l'Internazionalizzazione ". Mi sembrano argomenti interessanti, ma dove è tutto questo? Ora che lui è il Commissario del Consind, quali scuse avrà per non mettere in pratica ciò che ha pubblicamente sottoscritto? A proposito, avete letto le dichiarazioni di Federici, il presidente di Confindustria-Ascoli Piceno, che intende vendere l'acquedotto e il depuratore di Consind ad una public company, che è poi una società di diritto privato e di proprietà privata? Ma siamo impazziti? Se l'acquedotto e il depuratore vengono acquisiti da una ditta privata, la prima decisione che verrà presa sarà quella dell'aumento delle tariffe. Così le imprese sarebbero ancora più gravate dai costi. Personalmente, non me ne può interessare di meno se i politici vogliono chiudere il Consind. Finora questo ente mi è servito soltanto per ottenere delle consulenze fornite dai dirigenti ing. Piccinini e ing. De Carolis, per il resto la sua chiusura mi è indifferente. Se le sue funzioni saranno trasferite ad altri enti pubblici, non credo sia un grosso disagio neppure per i suoi dirigenti. Anzi, se tutti gli enti pubblici indebitati chiudessero, a partire dalla Regione Marche, non credo sia una grossa perdita... A parte questa provocazione, torniamo all'argomento principale. Le imprese devono seriamente opporsi alla privatizzazione dell'acquedotto e del depuratore industriale. In Italia, quando i servizi pubblici sono stati ceduti al privato sono aumentate le bollette e non sono stati spesi un centesimo per l'ammodernamento degli impianti. Confindustria, per ora, ha avuto un forte ascendente su un ente pubblico come il Consind per quanto attiene al controllo delle tariffe -l'amministrazione è gestita da politici che devono essere votati...-, ma se gli impianti verranno gestiti da una ditta privata che ha a cuore unicamente il suo profitto, chi tutelerà gli interessi delle imprese di Ascoli? CNA, le altre associazioni delle PMI e i sindacati che cosa ne pensano? Badate bene che le poltrone dei politici e dei responsabili delle associazioni imprenditoriali sono finanziate dal lavoro delle imprese: è, quindi, ora che tutti si rimbocchino le maniche e si mettano a lottare per il bene delle imprese del Piceno. L'occupazione e il benessere di tutti non sono temi di poco conto, soprattutto in questo delicato periodo. Il sostegno alle imprese in termini sia di contributi sia di servizi pubblici sono fondamentali per poter creare una solida economia. Imprese, facciamoci sentire e rivendichiamo ciò che ci spetta di diritto altrimenti non usciremo mai dalla crisi! Mario Valenti
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