dalla PdE. Rivista di psicologia applicata all’emergenza, alla sicurezza e all’ambiente
Il quarto numero della rivista si focalizza sul tema della percezione
del rischio. Si tratta di un tema estremamente rilevante nel quadro
delle tematiche riguardanti la sicurezza. Non si può più considerare
esclusivamente l’aspetto tecnico, ma occorre analizzare anche le
componenti personali, sociali e culturali dei soggetti direttamente
coinvolti.
Un tempo la questione della gestione del pericolo si fondava su una
richiesta ai cittadini di fiducia incondizionata nei confronti degli
esperti del settore e delle informazioni trasmesse. Oggi si ritiene
opportuno non ignorare le opinioni dei cittadini interessati perché si
rischia un cattivo funzionamento dei sistemi di prevenzione
individuati, che dovrebbero agire sulle conseguenze all’esposizione
a situazioni di pericolo.
Dopo un’introduzione generale sono presentati due aspetti, diversi,
ma emblematici. Il primo articolo riguarda uno studio che ha tentato
di rilevare le possibili conseguenze psicologiche delle rapine sugli
impiegati bancari. In questi anni si è impegnati molto per ridurre
l’impatto economico e le conseguenze fisiche delle rapine,
dimenticando però l’aspetto più squisitamente personale.
Il secondo lavoro, che avvia uno specifico progetto di ricerca,
indaga una nuova conflittualità tra medico e paziente. Tale
conflittualità sembra nascere prevalentemente da una diversa
percezione della situazione, che rende difficile la reciproca
comunicazione: un’incomprensione che spesso sfocia in
conseguenze civilmente e penalmente rilevanti.
Infine la consueta attenzione ai temi ambientali porta il nostro
interesse a soffermarsi sull’importanza delle aree verdi nelle zone
urbane. Non si affronta questa problematica dal punto di vista
estetico e nemmeno in un’ottica terapeutica, ma viene sottolineato
come le aree verdi svolgano un importante ruolo nella prevenzione
della salute e della qualità di vita dei cittadini.
Buona lettura.
Antonio Zuliani
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