di Riego Gambini

Ho sempre ritenuto una grande fortuna, per coloro che abitano al mare, poter usufruire di questo prezioso tesoro tutti i santi giorni, non dovendosi preoccupare ne delle code ai caselli, ne dei lunghi viaggi spesso stressanti per riuscire a godere del fantastico connubio tra l'energia del sole e quella del mare. Però accade troppo di sovente che dimentichiamo di prenderci cura di quel tesoro, dimentichiamo di considerarlo nel giusto modo, correndo il rischio di ritenerlo scontato per il solo fatto che esiste e sta lì a nostra disposizione.

Per cui vorrei porre all'attenzione dei lettori una realtà che personalmente ritengo di grande importanza e che si sta cristallizzando nel nostro territorio. Sto parlando del Parco marino del Piceno che in modalità differenti sta interessando solo una minima parte della cittadinanza: alcuni operatori marittimi, gli ideatori del progetto stesso e qualche persona particolarmente sensibile al tema ambientale. Tutti gli altri dove sono?

Dove sono gli operatori medici, gli operatori turistici, i commercianti, i diportisti e gli sportivi in genere, gli amanti della tintarella del bagno al mare dei giochi sulla spiaggia, gli innamorati.... dove sono i cittadini? Come può non destare interesse e desiderio di partecipazione attiva un progetto così incredibilmente vicino e rivolto a tutta la comunità?

Credo si possa essere favorevoli o non favorevoli allo sviluppo di questa prossima realtà, ma l'indifferenza invece mostrerebbe solo la pericolosa mancanza di attenzione a noi stessi, che solitamente genera disarmonia, disagio ed infine malattia. E' un invito a considerare maggiormente ciò che riguarda ogni singolo individuo (il Parco marino è solo un esempio), riguarda ciò non possiamo demandare al alcuno e che determinerà il nostro tempo a venire.

Se ci ponessimo il quesito più "scontato" del mondo, cioè, qual è il bene più importante della vita, cosa ci verrebbe in mente? La salute? In quel caso, per evitare di mentire a noi stessi, dovremmo farci da soli la domanda di riserva.

Svegliatevi, svegliamoci, svegliateci...