LINEA 77 e SUBSONICA in America con Arezzo Wave
I due gruppi si esibiranno a Marzo al ‘South By South West’ Austin (Texas). Saranno gli unici due gruppi italiani a rappresentare la nostra musica in uno degli appuntamenti più importante degli Stati Uniti. Il “South By South West Music and Media Conference (SXSW)” è il più autorevole punto d’incontro per professionisti del settore del continente americano. Si svolge ad Austin, in Texas e in 5 giorni raccoglie più di 1.200 concerti e oltre 100 stand di management, promoter, etichette discografiche, agenzie, media e altro. Come ha scritto il Guardian, “...nei suoi 19 anni di svita, il SXSW è cresciuto tanto da diventare, da un allegro raduno prmaverile per poche centinaia di etichette statunitensi e musicisti in cerca di un affare, un raduno internazionale che è oggi la data più importante nel calendario di appuntamenti dell’industria musicale” (The Guardian, March 25, 2005). Nella XX edizione che si terrà dal 15 al 19 Marzo 2006, la musica italiana sarà rappresentata da due band di punta del panorama nazionale: Linea 77 e Subsonica. Due band dal sound differente, ma con una comune freschezza nel linguaggio musicale tale da renderle esportabili per il mercato americano e contemporaneamente splendido esempio di quella “nuova musica italiana” che da qualche anno la fondazione Arezzo Wave Italia sta presentando all’Europa e agli Stati Uniti con un buon riscontro di successi (altri artisti presentati negli anni passati sono stati Carmen Consoli, Piccola Orchestra Avion Travel, Afterhours, Tiromancino, Negramaro, Elio e Le Storie Tese, Bandabardò). I Linea 77 sono il più importante gruppo rock italiano di oggi. La carriera dei Linea 77 è cominciata nel 1993 a Venaria (Torino) e il gruppo debutta ufficialmente nel 1998 con l’album Too Much Happiness Makes Kids Paranoid (Collapse), che li impone al pubblico underground italiano e comincia a far girare il nome anche all’estero, tramite compilation e passaparola. Il prossimo grande passo in avanti non tarda ad arrivare: la prestigiosa etichetta inglese Earache contatta i Linea 77, li mette sotto contratto e ripubblica immediatamente Too Much Happiness Makes Kids Paranoid, mentre l’anno successivo è il turno di Ketchup Suicide. Con questo disco i Linea 77 conquistano la stampa inglese e intraprendono un lungo tour in terra d’Albione che culmina con l’esibizione al prestigioso e famosissimo festival di Reading: sono il primo gruppo italiano a farlo. Con Numb il gruppo esplode definitivamente: Fantasma diventa un pezzo di grandissimo successo e 66 (Diabolus In Musica), a quattro mani con i concittadini Subsonica, è un'altra hit. Entrambi raggiungono l’alta rotazione su MTV e trascendono lo status di semplici canzoni: diventano inni per una generazione giovane ma attenta alle mutazioni più originali e intense del rock. Il video di 66 (Diabolus In Musica), girato con entrambi i gruppi in Piazza Castello a Torino, è un perfetto esempio della carica indescrivibile che i Linea77, da soli o in compagnia, riescono ad esprimere. Il tutto culmina con due esibizioni importantissime: la prima all’MTV Day di Bologna e la seconda al celebre “Concerto Del Primo Maggio”a Roma, davanti a mezzo milione di persone e in diretta televisiva. I Linea 77 calcano anche il palco di Arezzo Wave, sostituendo all’ultimo momento i Motorhead: un altro concerto semplicemente perfetto. L’ultimo album “Available For Propaganda” è stato registrato ai Paramount Studios di Los Angeles sotto la produzione di Dave Dominguez, già al lavoro con Staind, Papa Roach e moltissimi altri. Il disco esce il 30 Settembre ed entra nella classifica ufficiale di vendita italiana al nono posto: un risultato straordinario per un gruppo così fuori dal mainstream, ma anche la prova definitiva (ce ne fosse stato ancora bisogno) che i fan dei Linea77 sono fra i più affezionati e attenti in circolazione. Il 2006 per i Subsonica significa decennale: decennale di una lunga storia che li ha visti partire in un piccolo (ma storico) studio di registrazione torinese, Casasonica, crescendo poi passo dopo passo dai primi concerti nei club di fronte a poche centinaia di persone a, come è il caso di oggi, continui sold out nei maggiori palasport italiani, unendo a tutto questo dischi che sono una vera eccezione in un mercato discografico italiano spesso in crisi (di numeri, se non di qualità). Fin dal primo lp (“Subsonica”, 1997), il gruppo ha saputo disegnare per sé un itinerario del tutto nuovo, fondendo gli stimoli della club culture digitale londinese col patrimonio del rock e della musica giamaicana. Il tutto cercando sempre quella quadratura del cerchio che porta ad essere rigorosi da un lato e al tempo stesso estremamente comunicativo dall’altro. “Microchip emozionale” (1999) diventa un vero e proprio caso, proiettando forse per la prima volta un gruppo nato nell’underground e orgogliosamente anti-commerciale in circuiti mainstream a livello di numeri ed esposizione. L’album successivo, “Amorematico” (2002) è non solo una conferma, ma rappresenta un’ulteriore crescita sotto tutti i punti di vista. Un punto fondamentale per i Subsonica, fin dalla loro nascita, è comunque l’attività live: far quindi uscire un album registrato dal vivo (tra l’altro doppio) rappresenta un approdo naturale (“Controlo del livello di rombo”, 2003), e fa da preludio ad una serie di novità come lo sviluppo di Casasonica da semplice studio di registrazione ad etichetta discografica o come il passaggio per i cinque torinesi ad una nuova etichetta discografica, la EMI. “Terrestre”, uscito nel 2005, raggiunge risultati incredibili, diventando il più grande successo del gruppo. I Subsonica ormai possono permettersi di iniziare il susseguente tour segnando continui sold out nei più grandi palasport italiani (a Roma, Firenze e Milano i sold out sono più d’uno nell’arco di soli tre mesi). Lo spirito comunque resta invariato: coraggio, creatività, voglia di nuove sfide, voglia di scoprire nuovi territori sonori e non solo sonori. E’ perciò in qualche modo naturale per i Subsonica decidere di vedere cosa succede fuori dall’Italia, mettersi alla prova anche in un contesto più vasto e quindi pure più complicato, partendo magari da zero - cosa già riuscita benissimo nel gennaio 2006 al festival olandese Eurosonic dove hanno suonato presentati da Arezzo Wave. E lo fanno, lo si è visto in questa prima occasione, sempre in maniera rigorosa e mai scontata, fieri della propria identità, senza nessun tipo di facile (o furba) concessione.
Cultura e spettacolo – martedì 14 febbraio 2006, ore 12.56
|