SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 2006-12-16 - Potremmo affermare che è tutto tranne che una diva bizzosa, una di quelle che prima di rilasciarti un’intervista ti fa fare un giro interminabile di telefonate ad agenzie e uffici stampa. Sarà un po’ la cornice informale del Titty Twister, locale in cui fra poche ore canterà (accompagnando Bugo, altro talento della musica indipendente italiana), ma Violante Placido parla liberamente della sua passione per la musica, combattendo quella timidezza proclamata nel titolo del suo primo disco “Don’t be shy”.
Parliamo di timidezza: il “non essere timida” che dà il titolo al tuo disco è un monito a te stessa?
"In un certo senso si. Per il lavoro che faccio, per i progetti in cui mi calo non posso proprio permettermi di essere timida. Certo è che sono una persona riservata, e la timidezza di cui parlo nel titolo del disco per me è stata fondamentale, perché l’ho vista sempre come un ostacolo da superare per riuscire al meglio nelle mie attività."
Quando si decide di incidere un disco si deve mettere da parte la timidezza. Come ti sei sentita quando hai avuto fra le mani il tuo cd?
"La scelta di realizzare un disco l’ho covata per anni. Ho iniziato a scrivere canzoni quando ho imparato a suonare la chitarra, finché ho trovato un produttore che mi ha spinta a fare un intero album. Così l’abbiamo realizzato: sono partita con i miei animali (un cane e qualche gatto ) per Pescara, dove c’erano tutti i musicisti e ci siamo messi ad incidere. Sono stati giorni molto intensi e quando ho avuto il disco fra le mani mi sono sentita soddisfatta per il lavoro svolto."
Hai appena finito di girare in Russia una fiction di respiro internazionale “Guerra e Pace”: guardando il back stage dello sceneggiato mi viene da chiederti cosa si prova a passare da una super produzione kolossal ad una serata informale a base musica live in un club di provincia: insomma sono cose un po’ distanti…
"Hai ragione ma io considero la musica come una valvola di sfogo. La dimensione live mi ricarica e mi dà sempre numerosi stimoli anche quando devo imbattermi in nuove avventure recitative. Inoltre non credere che in queste mega produzioni si faccia una vita comoda: si lavora ininterrottamente, con ritmi serrati e nel caso della Russia con un freddo incredibile. Su un palco di un club invece, con la mia musica, ritrovo tutte le mie energie."
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