In patria i tifosi transalpini lo chiamano affettuosamente “l’anestesista”, ma anche “l’uomo delle caverne”. In Inghilterra, invece, dove dal 2004 gioca con gli Sale Sharks di Stockport, è conosciuto come “l’orco”. Soprannomi che evidenziano il lato particolarmente rude dei suoi placcaggi e la sua implacabilità nell’andare in meta nonostante il muro di avversari. Il soggetto in questione è il 29enne Sébastien Chabal, la terza linea della Nazionale francese di rugby, con la quale dal 2000 a oggi ha totalizzando 31 presenze (caps) e 15 punti. Anche solo a vederlo un po’ di soggezione il francese la mette.
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Chabal e Gattuso |
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Non che lui faccia qualcosa per evitare la fama sinistra, anzi: alto 1,92 per 104 chili di peso forma, gli piace adottare un look da selvaggio (capelli e barba perennemente lunghi), che assieme al volto perennemente crucciato gli sono valsi l’ennesimo nomignolo: Attila. Al terribile impatto visivo si aggiunge uno stile di gioco molto aggressivo e rude che ne ha fatto in breve un idolo anche della tifoseria inglese. Facile preda dell’entusiasmo agonistico, i suoi eccessi in campo hanno fatto spesso discutere; come quella volta che mancando un placcaggio s’è ritrovato a travolgere l’incolpevole guardalinee. Ecco perché il ct della nazionale di calcio francese Domenech ha recentemente accostato il suo nome a quello di Gattuso. “È come Chabal” ha detto parlando del centrocampista rossonero.
Un paragone che suonava come un insulto riguardo le capacità calcistiche di ringhio. Che invece ha replicato con la consueta ironia: “Per me è un onore. Ma avete visto come gioca quello? È una furia!”. E comunque sarebbe riduttivo parlare di Chabal come di un semplice “spaccaossa”. Il suo furore è accompagnato da doti atletiche invidiabili: quando ha una decina di metri a disposizione diventa inarrestabile.
Chiedere informazioni all’All Black Williams, che nel test match dello scorso giugno ha provato a placcarlo in corsa finendo con una mascella rotta! Qualità che concorrono a rendere i galletti di Francia tra i maggiori indiziati per la vittoria finale nel mondiale transalpino, che prende il via i queste ore con il match tra i padroni di casa e l’Argentina. Gli azzurri potrebbero trovarlo sulla propria strada se dovessero arrivare ai quarti. Ma prima di arrivare a scontrarsi con l’orco e compagni bisognerà reggere nella partita inaugurale la forza d’urto degli All Blacks, per poi superare nell’ordine rumeni, portoghesi e gli scozzesi, nostri autentici rivali per il 2° posto del girone.
Fabrizio Lauria