Concerto gratuito dei Diaframma a Fi.Esta Rock
FIRENZE - Sul palco dell’Ippodromo Le Mulina venerdì 31 agosto i Diaframma suoneranno pezzi di tutti i periodi, dagli anni Ottanta a oggi. «Sarà un concerto emozionale», spiega Federico Fiumani, leader del gruppo, chitarrista e autore dei testi, «perché ai nostri concerti spesso la scaletta si definisce sul momento in base alla reazione del pubblico. Ma non mancheranno pezzi clou, come Siberia, Gennaio e Labbra blu, i nostri cavalli di battaglia». Il disco più recente dei Diaframma è Camminando sul lato selvaggio, uscito lo scorso marzo, mentre Donne mie, del 2006, porta, per la prima volta, la firma del solo Federico Fiumani, «perché i pezzi hanno un taglio più cantautorale, e non mi sembrava rispecchiassero il gruppo». Gruppo, quello dei Diaframma, che viene raccontato in tutta la sua lunga storia anche in Brindando coi demoni (Coniglio editore), la biografia di Fiumani uscita lo scorso luglio.
Cenni Biografici: Il gruppo nasce nello stesso contesto musicale e territoriale dei Litfiba e di molte altre band che hanno fatto la storia delle nuove tendenze italiane, la Firenze “new wave” dei primi anni Ottanta. Sull’onda inglese del dark-rock, i Diaframma esordiscono dapprima come cover band dei Joy Division poi, nel 1982, incidono il loro primo singolo Pioggia (accompagnato dal b-side Illusione ottica). La linea del gruppo risulta chiara dai primi versi del singolo: la vita / si spegne / tra le gocce di pioggia. I testi del poeta chitarrista Federico Fiumani portano il gruppo ad essere tra i più quotati sulla scena fiorentina dell’epoca. Nel 1984 incidono per l’etichetta indipendente IRA il primo album Siberia, dalle atmosfere cupe e malinconiche di chiara matrice post-punk. L’album vende ben 50.000 copie. Il 1986 segna un avvicinamento a melodie più solari ed eclettiche, con uno dei più fortunati brani di Fiumani, Marisa Allasio. Resta dal vivo la dimensione ideale dei Diaframma, ormai molto apprezzati anche fuori Firenze e dominatori indiscussi del circuito underground italiano del periodo. In perfetta solitudine (1990) vede il passaggio di Federico alla voce ed il primo contratto per una major nazionale, la Ricordi. I disco, con brani come Beato me, I amo lei e Verde, è un ottimo prodotto di rock d’autore, tanto che l’etichetta tenta, senza successo, di far partecipare la band al Festival di Sanremo. Negli anni Novanta i Diaframma continuano su una strada decisamente lontana dal dark-punk dei primi anni, scegliendo anche di rientrare nel circuito underground. Nascono così album come Il ritorno dei desideri (1994) per la Contempo, che vede prestigiose collaborazioni come Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli, Mara Redeghieri, Pino Gulli – Non è tardi per la Abraxas, Sesso e violenza per la Flying Records. Del 2001 il passaggio alla Self, che ristampa i primi lavori in Albori e I giorni dell’IRA, lavori che danno sempre la stessa sensazione: quella di essere davanti a uno dei gruppi new wave più importanti nel panorama italiano. Del 2005 l’album del gruppo Passato Presente, mentre Donne mie, del 2006, è firmato dal solo Federico Fiumana. Camminando sul lato selvaggio, uscito a marzo 2007, è l’ultimo disco dei Diaframma (www.diaframma.org).
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