“La Signorina Giulia” con Vanessa Gravina questo Venerdì 22 Febbraio al Palacongressi di Loreto ore 21
18/02/2008 -Continua la Stagione teatrale del Comune di Loreto che dopo l’entusiastico successo del “Ballet De Cuba” porta in scena questo Venerdì 22 Febbraio: “La Signorina Giulia” di A. Strindberg nell’interpretazione di Vanessa Gravina che con Edoardo Siravo e la folta Compagnia di Prosa sono in Tournèe nell’Italia Centrale.
Come sempre i biglietti si possono acquistare in prevendita alla: Pro Loco Loreto Tel. 071/977748 – Pro Loco PortoRecanati 071-7591872 ( chiuso la Domenica ) .– Dorica Travel Ancona Tel. 071/871220 La biglietteria del Palacongressi aprirà alle ore 20 il giorno dello spettacolo /
LA SIGNORINA GIULIA di August Strindberg
Regia di ARMANDO PUGLIESE
Con VANESSA GRAVINA, EDOARDO SIRAVO, SIMONETTA GRAZIANO
e con CHIARA ANTONELLI, GABRIELLA CASALI, CHIARA ESPOSITO,
SALVATOR SPAGNOLO, VALENTINA SONCIN
Scene ANDREA TADDEI Costumi SILVIA POLIDORI Musiche GERMANO MAZZOCCHETTI
La Signorina Giulia è forse il testo più felice del drammaturgo svedese.
Il dramma si concentra nella contessina Giulia e nel servo Jean che nella notte di San Giovanni, mentre il conte è assente e il popolo si da alla pazza gioia, la signorina Giulia eccitata, invita il servo Jean a ballare con lei. Ella è provocante; e, un po’ seduttrice un po’ sedotta, finisce col darglisi. Jean pensa di approfittare della padroncina, ora diventata sua amante, per realizzare il suo sogno di diventare proprietario di un albergo di lusso, e spinge Giulia a rubare la cassaforte del padre e a fuggire.
Questo è il preludio alla tragedia imminente.
Il conte è tornato, Jean rientra nei suoi panni di servo e Giulia, senza più volontà, obbedendo ad un suggerimento di Jean prende il rasoio dalla sue mani ed esce, per non più tornare.
La signorina Giulia discendente dalla nobiltà guerriera, cade, e caduta non può sopravvivere, portando innato il senso dell’onore; è tragica pur senza grandezza.
Il servo Jean si eleva in quanto seduttore della padroncina, né come servo, ha rimorsi. L’unico impulso che lo spinge è quello di ascendere socialmente; i mezzi e le occasioni non contano. E’ ignobile, ma, proprio perché tale, il più forte.
Il soggetto di questo dramma è preso dalla vita, da una vicenda che l’autore aveva sentito raccontare e che l’aveva colpito particolarmente tanto da pensare che sarebbe stato molto adatto ad essere ridotto in tragedia, poiché si resta profondamente impressionati quando si assiste al naufragio di un essere che precedentemente era stato favorito dalla sorte.
Impressiona anche di più assistere all’estinzione di una stirpe. Se non che, anzitutto, il male, in senso assoluto, non esiste, perché se una stirpe volge al tramonto, ciò rappresenta una fortuna per un’altra stirpe che riesce a salire sull’orizzonte. Ma l’alterna vicenda delle ascese e discese costituisce una delle migliori attrattive della vita, giacché la felicità consiste solamente nel confronto.
La signorina Giulia diviene così la rappresentazione della lotta cinica e spietata dei sessi, ma anche di due classi sociali: l’aristocrazia, esausta, destinata a soccombere proprio per la raffinatezza della propria sensibilità, e la classe dei paria, rozza e vile, ma carica di energia vitale e pronta a tutto per impossessarsi del potere.
L’allestimento dello spettacolo è affidato alla sapiente regia di Armando Pugliese, e vede come protagonista, nel ruolo della signorina Giulia, una intensa Vanessa Gravina e un incisivo Edoardo Siravo nel ruolo di Jean.