SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 08/11/2008 - Una sala piena di appassionati entusiasti ha accolto ieri sera il “super gruppo “ , e fin dalle prime note ci si è resi conto che l’attesa non era stata vana. Gli effetti che Scott Kinsey riesce a far emettere alle sue tastiere ,la voce resa metallica e robotica dal computer ricordavano molto da vicino i mai dimenticati “Weather Report”,d'altronde Scott ha suonato spesso con il grande Joe Zawinul e sicuramente qualcosa è rimasto impresso nel suo DNA .L’atro Scott poi ,Henderson correva lungo le “scale” della sua chitarra, come solo lui sa fare , con una velocità di esecuzione ed una tecnica che quasi l’ orecchio umano faticava a stagli dietro ,infatti quando Henderson imbraccia la chitarra ,diventa un alieno…un irraggiungibile . Matt Garrison al basso ha tessuto una tela finissima fatta di assoli e di ritmica che hanno fatto da base,da tappeto (e che tappeto) alle evoluzioni dei solisti . Per ultimo Kirk Covington , un quintale e mezzo di Texas , che tratta la batteria come fosse una delle mucche del suo ranch , ma con un senso del ritmo, una pulizia di suono e delle invenzioni messe nello spazio di un tempo da farti rimanere incantato . Insomma un altro bellissimo concerto da ricordare sul palco del Concordia.
Due parole le meritano anche il così detto gruppo “spalla” che ha aperto il concerto: Zeta Numero Atomico. Un gruppo locale di appassionati che avevano sette anni o meno quando è stato fondato il Bitches Brew il 4 dicembre di dieci anni fà e che gli organizzatori del club hanno suonare sullo stesso palco dove da piccoli ,accompagnati dai genitori, ammiravano i loro idoli. Questa possibilità è stata sfruttata al meglio, un suono pulito, senza sbavature su pezzi difficili Herbie Hancock , Stevie Wonder , Eric Clapton…pezzi che richiedono studio e applicazione ,ma che hanno eseguito con umiltà e bravura ,presentandosi ad un pubblico esperto e conoscitore come una band di tutto rispetto , che li ha applauditi a lungo.
Giuseppe Spalazzi