16/12/2007 - Il servizio de “L’Espresso” del giorno 6/12/07
[http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Il-medico-ti-visita-ma-e-fuorilegge/1899277]
pone l’attenzione sul tema dei medici in formazione, visto
dal punto di vista degli utenti del Servizio Sanitario
Nazionale (SSN), fornendo uno spaccato di quella che è la
vita quotidiana di molti Policlinici Universitari.
Descrivendo un singolo caso isolato, il giornalista autore
del servizio stigmatizza una serie di illeciti consumati a
carico del SSN per quel che riguarda le prestazioni erogate
nell’ambito delle prestazioni ambulatoriali
specialistiche. Il problema, senz’altro sussiste, perché
tali prestazioni sono spesso erogate da personale in
formazione ai primi anni della Scuola di Specializzazione,
che dispone di strumenti ancora insufficienti per garantire
un adeguato percorso di cura (diagnosi e trattamento) per
gli utenti.
Da anni Federspecializzandi è attiva per consentire
l'inserimento graduale degli specializzandi all'interno di
attività autonome; tale inserimento dovrebbe andare di
pari passo ad un percorso di formazione in cui la presenza
del tutor acquisisca caratteristiche differenti in base alla
fase dell’iter educativo in cui lo specializzando si
trova. Infatti, il tutor (ma con esso tutta
l’organizzazione didattica stabilita dalla Scuola, e le
strutture fornite dal Policlinico universitario), oltre a
rappresentare una garanzia per l’utente, garantisce la
corretta formazione dello specializzando attraverso
un’idonea ed individualizzata opera di guida e supervisore
dell'operato del medico in formazione. Questa progressiva
autonomizzazione dovrebbe portare il medico in formazione
all'acquisizione di competenze adeguate che lo rendano a
tutti gli effetti uno specialista.
Nel servizio in questione la specializzanda era iscritta
all'ultimo anno e a pochi metri di distanza era presente un
medico strutturato da consultare in caso di bisogno: tale
situazione, se inserita nell'ambito di un percorso formativo
congruo, è assolutamente compatibile con la progressiva
autonomia che i medici in formazione devono acquisire per
essere specialisti capaci e responsabili. Oltretutto, dal
filmato che riprende una delle visite effettuata dalla
giornalista in incognito, emerge come la nostra collega
fosse in possesso sia di professionalità che di capacità
di gestire la situazione imprevista. Di fatto, quindi il
filmato avalla la decisione del medico strutturato ad
affidare un tale carico di responsabilità al suo
specializzando. Il servizio si conclude con una filippica
che pare tanto un attacco mirato allo specializzando ed al
direttore della scuola, a nostro avviso immeritevoli di
tanto livore: ben altri sono gli illeciti ed i malcostumi
che si consumano nell’ambito delle prestazioni erogate dai
medici specialisti in formazione, anche all’interno dello
stesso policlinico di “Tor Vergata”. Siamo ben contenti
che anche una rivista prestigiosa come “L’Espresso” si
interessi alla questione di noi specializzandi, nelle
modalità ritenute più opportune, ciò che non possiamo
accettare è che tale questione possa essere
strumentalizzata ad altri fini. Non è un’accusa contro
il servizio, ma il bisogno di chiarire, a scopo preventivo,
la nostra posizione.
Ciò che andrebbe denunciata, riteniamo, è invece la
mancanza di garanzie, per tutti gli specializzandi di
ricevere una formazione adeguata, e la mancanza di strumenti
di verifica della capacità formativa delle Scuole e degli
obiettivi formativi progressivamente raggiunti dagli
specializzandi; tali mancanze immancabilmente ricadono sugli
utenti finali, cioè sulla collettività, medici compresi.
Spesso, infatti, il lavoro di medici in formazione
costituisce solo una fonte di guadagno per gli Ospedali, che
erogano in tal modo prestazioni specialistiche risparmiando
sull'assunzione di personale dirigente, col tacito avallo
delle Direzioni Sanitarie.
Ci auguriamo che l'informazione possa servire ad aumentare
la consapevolezza del paziente nei confronti degli illeciti
quotidiani e la forza dei medici in formazione nel
richiedere un’adeguata formazione, da sempre loro diritto.
La Presidenza di Federspecializzandi