di Giovanna Maggiani Chelli*
23/11/2007 - Vorrei chiarire il mio pensiero sulla ‘’guerra fra vittime di mafia’’ (ambita dai carnefici) e proposta ieri da “Annozero”. Sono convinta che non esistono vittime di serie A e altre di serie B e che tutti hanno il sacrosanto diritto di avere corrisposte le stesse somme a ristoro dei danni subiti. E quindi accolgo con favore l’impegno del governo a mettere tutti sullo stesso piano economico.
Ma non su quello dello ‘’status’’. Oltre ai danni noi dell’associazione dei familiari di via dei Georgofili difendiamo un altro valore per noi irrinunciabile: la ricerca della verita’. Una verita’ che sta scritta nella sentenza confermata dalla Cassazione: via dei Gergofili e’ stata una Strage attuata per finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine costituzionale nonché per agevolare l’attività dell’associazione di tipo mafioso “cosa nostra”.
Cosa Nostra ha piazzato le bombe quasi certamente per compiere un colpo di Stato. Ecco l’atto di terrorismo eversivo si pure mafioso che ha giustificato il cambio di status e riconoscimenti diversi.
Sciascia sosteneva che ‘se tutto e’ mafia niente e’ mafia’: noi pensiamo che oggi in Italia siano maturi i tempi per una sana distinzione delle azioni mafiose, tutte gravissime, alcune pero’ finalizzate a consolidare il proprio potere sul territorio, altre a sovvertire, come accertato dalla Cassazione, l’ordine democratico dello Stato insieme ad altri soggetti tuttora purtroppo ignoti. Se questa distinzione tra le vittime permane, ferma restando l’equiparazione economica, sara’ meno difficile la ricerca della verita’.
Ecco perche’ chiediamo una puntata di “Anno zero” ,durante la quale poter dire come la pensiamo e rispondere nei fatti sulla nostra posizione.
*Vice Presidente Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili