CARO ALBERO DI NATALE MA QUANTO MI COSTI?
Malgrado un rincaro dei prezzi al dettaglio degli alberi di Natale “veri” l’andamento delle vendite sembra attestarsi sullo stesso livello dello scorso anno. L’incremento, dovuto alla minore produzione sia nel Nord Europa, soprattutto in Danimarca, sia nel nostro Paese, non ha dunque scoraggiato l’acquisto di uno dei tasselli più tradizionali delle festività natalizie. Se alla vendita i prezzi lievitano un po’, alla produzione si è verificato un lieve decremento: secondo le ultime rilevazioni della Borsa Merci di San Benedetto del Tronto, infatti, i prezzi alla produzione degli abeti variano da un minimo di 5,5 euro per le piantine da circa 60 cm fino ad un massimo di 14 euro per le piante di circa 2,5, circa un euro in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.Per comprare un albero di Natale “vero - sostiene la Cia di Ascoli, la Confederazione Italiana degli Agricoltori - ogni famiglia del Piceno spende, in media, tra i 20 e i 45 euro. Naturalmente, i prezzi crescono se si è in presenza di una pianta che supera i due metri di altezza, per la quale la cifra può arrivare anche a 100-120 euro. Cari, ma anche tanto amati e ricercati. L’albero naturale sembra infatti ricordare meglio il clima delle feste, mentre le vendite di quello “artificiale” sembrano subire una netta diminuzione. Durante la settimana coincidente con la festa dell’Immacolata dell’8 dicembre, giorno in cui per consuetudine moltissime famiglie si dedicano agli addobbi natalizi nelle proprie case, è stata stimata la vendita di più di 6,5 milioni di esemplari, pari ad una spesa complessiva che si avvicina ai 200 milioni di euro. A sottolinearlo è la Cia - Confederazione italiana agricoltori per la quale gli alberi di produzione nazionale in vendita sono circa il 55% del totale, gli altri provengono dai Paesi del Nord Europa, in particolare dalla Danimarca. E proprio dalla Danimarca, maggiore produttrice ed esportatrice europea di questi particolari alberi, arriva la notizia di un aumento generalizzato dei prezzi a causa di una minore produzione. Elemento - avverte la Cia - comune anche ad altri Paesi, come Germania, Francia e Austria. La Cia rileva che gli alberi prodotti in Italia e destinati all’addobbo natalizio vengono, per la maggior parte, coltivati in terreni particolari, difficili e collinari proprio per tutelare l’assetto idrogeologico, evitando così frane e smottamenti. Il ricambio è continuo. Molti sono anche i vivai che producono questi alberi, i quali hanno una propria etichetta di garanzia. E come non fare un invito, ai consumatori ad apprezzare sempre più l'abete "vero" di natale e alle tante imprese agricole picene di investire nella coltivazione di abeti natalizi, con l'auspicio che tra pochi anni gli alberi venduti nella nostra provincia siano di produzione locale.
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