di Giovanna Maggiani Chelli*
13/08/2008 - In merito ai fratelli Giovanni e Salvatore Lo Cicero di Palermo, accusati di collusioni mafiose, si eviti per l’amor di Dio di strombazzare anche a ferragosto le confische alla mafia.
In questi torridi giorni, a 15 anni di distanza dalla strage , combattiamo con le banche in ferie per entrare in possesso di quei quattro euro di elemosina , che lo Stato ha stabilito a fronte di 13 milioni di euro, tanto valgono le cause civili dei familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili.
Ci sembra oltremodo ancora un torto sentire parlare di confische alla mafia, mentre ci rendiamo conto che i nostri invalidi con le cifre stanziate non possono certo intraprendere le via della speranza.
Non serve confiscare , se il Fondo 512 del 1999 non viene finanziato alla grande, onde poter far fronte ai diritti delle vittime di mafia .
Nutriamo più di un dubbio che le spese sostenute per tutte queste confische di cui sono pieni i bollettini d’ informazione, che ci paiono “specchietti per le allodole”, siano più alte di quanto le confische stesse in realtà producano.
*Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili