di Massimo Giuliano
Agli Afterhours il premio della critica, Luca Laurenti vincitore morale.
È Marco Carta, con “La forza mia”, il vincitore della 59esima edizione del Festival di Sanremo. Povia si è classificato secondo con “Luca era gay”, Sal Da Vinci terzo con “Non riesco a farti innamorare”.
È Marco Carta, con “La forza mia”, il vincitore della 59esima edizione del Festival di Sanremo. Povia si è classificato secondo con “Luca era gay”, Sal Da Vinci terzo con “Non riesco a farti innamorare”.
Questo, dunque, il verdetto finale del televoto dopo che a contendersi la vittoria erano rimasti solo in tre: quelli che, appunto, hanno conquistato il podio. Pronostico rispettato per il giovane cantante sardo, che era dato tra i favoriti. Grande soddisfazione per Sal Da Vinci, che mercoledì era stato eliminato, per poi essere ripescato la sera successiva. Povia sfiora la sua seconda vittoria sanremese dopo la contestata esclusione dello scorso anno. Gli Afterhours, invece, si sono aggiudicati il Premio della Critica: “Il paese è reale” ha ottenuto 21 voti, uno in più di Nicky Nicolai-Stefano Di Battista e Tricarico (tutti eliminati dalla competizione). Una bella consolazione per un gruppo che ha dimostrato molto coraggio accettando di partecipare al Festival: come li ha giustamente definiti Bonolis, sono stati “stranieri in terra straniera”.
A proposito di vincitori, ieri sera standing ovation per Arisa, l’artista di origine lucana che venerdì ha conquistato il Festival nella categoria “Nuove Proposte” e che, in apertura di finale, è stata chiamata da Paolo Bonolis sul palco per eseguire la sua “Sincerità”. Al termine dell’esibizione, tutto il pubblico si è alzato in piedi per tributare il proprio omaggio a questa giovane cantante. È poi toccato ad Ania, vincitrice della categoria “Web” con “Buongiorno gente”: la vocalist si è presentata con un mappamondo “perché la mia canzone si rivolge al mondo”, e prima che iniziasse a cantare le è stato consegnato anche il Premio Siae. Ania ha ricevuto il riconoscimento direttamente dalle mani del presidente Giorgio Assumma. Si è esibito (seppur fuori gara) anche Luca Laurenti, che con la sua bella voce può essere considerato la rivelazione nonché il vincitore morale di questa edizione: “Sogni d’oro”, la canzone che ha interpretato all’Ariston e che è dedicata al figlio Andrea, non è eccezionale per via di un testo caratterizzato da alcune banalità, ma è carina nel suo insieme.
La “valletta” dell’ultima serata è stata Maria De Filippi, prestata alla Rai da Mediaset. Una De Filippi inaspettatamente tesa, che ha dichiarato: “E’ la prima volta che metto piede in Rai e sono un po’ preoccupata. Sono venuta perché conosco Paolo e lo stimo molto. Gli faccio i complimenti per questo Sanremo: è tornato ad essere l’evento che è giusto che sia”. La conduttrice è salita sul palco dopo una gag – solo voce, senza apparire in video – sulla sua paura di scendere la scala che porta fino alla pedana centrale. E un’altra primadonna del piccolo schermo, Antonella Clerici, che nel 2005 aveva condotto il Festival sempre con Bonolis, si è collegata in diretta telefonica per annunciare la nascita della figlia Mael. Per quanto concerne le performance dei 10 cantanti rimasti ieri in gara, sono da sottolineare solo le “sbavature” di Francesco Renga e dello stesso Marco Carta, evidentemente un po’ stanchi (o emozionati) al termine della settimana sanremese, che come si sa è tradizionalmente molto dura da affrontare: il primo ha interpretato “Uomo senza età” in maniera leggermente meno precisa del solito, mentre il secondo ha sbagliato attacco ne “La forza mia” iniziando a cantare quando la chitarra doveva ancora terminare il proprio solo. Le conseguenze, tuttavia, non sono state gravi: Carta si è fermato lasciando proseguire la musica, e pochi secondi dopo – quando toccava a lui – ha ripreso come se nulla fosse. Nelle due successive esecuzioni del pezzo, invece, non ha commesso errori.
Termina così un Sanremo che ha ritrovato l’affetto del pubblico televisivo, registrando – come di consueto – alcune controversie. Forse, più di quella sul pezzo di Povia, resterà la polemica di Iva Zanicchi sulla propria eliminazione: una protesta partita “in sordina” nei confronti di Roberto Benigni (colpevole, a suo dire, di aver influenzato le giurie con lo sfottò nei confronti di “Ti voglio senza amore”), e poi cresciuta dopo l’esclusione definitiva dell’Aquila di Ligonchio dal Festival. Ieri pomeriggio ad esempio, durante “Effetto Sanremo”, la Zanicchi ha ribadito di essersi sentita offesa dalle parole del comico toscano, aggiungendo che dopo quello sketch avrebbe dovuto rifiutarsi di salire sul palco. Iva ha altresì rimarcato che non parteciperà mai più alla kermesse nella città dei fiori. L’edizione 2009 si chiude anche con questo dubbio.
Pubblicato il 22/02/2009 alle 00:39:27 da www.musicalnews.com