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– Lo sciopero al Cediser del 4 aprile scorso: per il sindaco «si poteva avvertire prima l’utenza, ma non si è trattato di una violazione contrattuale» «Avendo ricevuto pubblicità la domanda, intendo darne altrettanta alla risposta»: per questo motivo il sindaco Gaspari dà diffusione alla replica scritta, fornita su richiesta del consigliere di An Piunti, a proposito dello sciopero attuato il 4 aprile scorso al centro diurno per portatori di handicap “L’arcobaleno” di via Machiavelli, che secondo lo stesso consigliere avrebbe configurato una violazione contrattuale. Il sindaco afferma che «l’utenza poteva e doveva essere avvertita con maggior anticipo della possibilità di disagi per quella data», ma non per questo, come ventilato da Piunti, la cooperativa incaricata del servizio sarebbe venuta meno ad un obbligo contrattuale, dal momento che le norme vigenti non definiscono “essenziale” il servizio interrotto, e che il diritto di sciopero è tutelato dalla legge, salvo casi di “sciopero selvaggio”. Non a caso, come pure precisa il sindaco, quel giorno altri servizi come l’assistenza a persone non autosufficienti sono stati garantiti dalla stessa cooperativa, mentre servizi come quelli del Cediser non sono stati erogati anche in molte altre città d’Italia. In ogni caso, afferma il sindaco, lo sciopero del 4 aprile è stato proclamato nel rispetto del termine di almeno 15 giorni di anticipo, come previsto dalla legge n. 146 del 1990 (modificata dalla n. 83 del 2000), aderendo ad una protesta nazionale con simultanea manifestazione a Roma. Contrastare lo sciopero del 4 aprile, in definitiva, avrebbe configurato una condotta antisindacale, sanzionabile dal giudice.
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