04/01/2008 - A causa di una norma che fa acqua da tutte le parti, i Tribunali di Sorveglianza continuano a revocare e il “41 bis” agli stragisti del 1993.
Solo con l’intervento di una parte delle istituzioni , le più sensibili al problema, si è potuto scongiurare il pericolo che a Cristofaro Cannella , uno degli uomini di “cosa nostra” che ha partecipato attivamente alla campagna stragista del 1993 fosse revocato il “41 bis”.
Sono invece ormai due anni che a Cosimo Lo Nigro e Salvatore Benigno è stato revocato il carcere duro, malgrado i due soggetti si siano macchiati del sangue delle vittime di Firenze del 27 Maggio 1993, e un Decreto da parte del Ministro,che ponga fine una volta per sempre a questo scempio ancora non si vede, malgrado tutte le assicurazioni del caso.
Giovanna Maggiani Chelli
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili
Non si è potuto provare che Cristofaro Cannella fosse presente fisicamente a Firenze la notte del 27 Maggio 1993, ma “Fifetto” è sicuramente uno degli uomini di “cosa nostra” che ha partecipato alla campagna stragista del 1993 .
Non essere presente in uno dei luoghi delle stragi , per noi non vuol dire nulla , comunque “Fifetto” Cannella lo abbiamo sempre ritenuto colpevole della morte dei nostri parenti e oggi colpevole delle disgrazie di vita dei nostri invalidi.
Revocare il 41 bis a “Fifetto” Cannella lo stragista, terrorista ,eversivo del 1993 sarebbe stato uno scandalo ,così come lo fu quando fu revocato il 41 bis a Cosimo Lo Nigro e Salvatore Benigno.
Per fortuna il “41 bis” a “Fifetto Cannella”, sia pure in un primo tempo revocato, è stato poi riapplicato, perché le Istituzioni questa volta sono state attente e sensibili al problema.
Il Ministro della Giustizia, a questo punto, non con belle parole e false speranze , bensì con un atto concreto ,si impegni e ponga fine all’affronto in atto verso i nostri parenti morti e rimasti feriti nell’attentato del 27 Maggio 1993.
Il Ministro, Decreti , una volta per sempre, che i mafiosi stragisti, eversivi ,terroristi del 1993 devono rimanere a “41 bis”.
Giovanna Maggiani Chelli
Assoiciazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili
Dopo l’ennesimo tentativo di revoca del 41 “bis” ad uno degli stragisti del 1993, Cristofaro Cannella, bisogna ora capire chiaramente se anche Cosimo Lo Nigro e Salvatore Benigno non abbiano preso parte attivamente al proclama di Bagarella contro il carcere duro, messo in atto nel luglio del 2002.
Ciò significherebbe che per i due mafiosi mai si sono interrotti i rapporti con i criminali appartenenti a “cosa nostra” e quindi veramente inopportuna la revoca del “41 bis” da parte del Tribunale di Sorveglianza di Torino, per i due uomini di “cosa nostra” rei della strage di Firenze del 27 maggio 1993.
Se così fosse, l’episodio di revoca in argomento sarebbe ancora più grave di quanto già abbiamo più volte denunciato, e immediatamente i due mafiosi che a Firenze hanno massacrato i nostri parenti, dovrebbero tornare a “41 bis”.
Cordiali saluti
Giovanna Maggiani Chelli
Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili
MAFIA: ASS. GEORGOFILI, MASTELLA EVITI REVOCA 41 BIS STRAGISTI
(V. 'MAFIA: RIAPPLICATO CARCERE DURO A BOSS ...' DELLE 15.23)
FIRENZE
(ANSA) - FIRENZE, 4 GEN - "Il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, decreti, una volta per sempre, che i mafiosi stragisti, eversivi, terroristi del 1993 devono rimanere a regime di '41 bis'". Lo chiede, in una nota, Giovanna Maggiani Chelli, portavoce dell'associazione dei familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, appresa la notizia che è stato riapplicato il carcere duro al boss Cristoforo Cannella, detto "Fifetto", condannato definitivamente all'ergastolo per la strage di via d'Amelio e a 30 anni per le bombe del 1993. Secondo Maggiani Chelli, anche se non è stato possibile provare che Cannella fosse presente fisicamente a Firenze la notte del 27 Maggio 1993, "é sicuramente uno degli uomini che ha partecipato alla campagna stragista del 1993 e lo abbiamo sempre ritenuto colpevole della morte dei nostri parenti e oggi colpevole delle disgrazie di vita dei nostri invalidi" e la revoca del 41 bis "sarebbe stato uno scandalo, così come lo fu quando fu revocato il 41 bis a Cosimo Lo Nigro e Salvatore Benigno".(ANSA).
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