Consulta Regionale del Volontariato
Ancona, 2006-03-25 - Spacca: “Protagonisti della coesione e della sicurezza sociale” Rosario Pascucci riconfermato presidente per la durata della legislatura “La presenza numerosa, in questa sala, di cittadini marchigiani impegnati in attività di volontariato, mi convince ulteriormente di quale sia il vero motivo della tenuta sostanziale della nostra regione, in ordine ai processi di coesione sociale, in un periodo così difficile e complesso come l’attuale”. Con queste parole il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha salutato le 1.070 organizzazioni di volontariato marchigiane che si sono riunite, questa mattina, ad Ancona, presso la Sala polivalente della Figc, per eleggere il nuovo presidente della Consulta regionale del volontariato. L’assemblea ha riconfermato il presidente uscente, Rosario Pascucci (Croce Verde di Fermo), che resterà in carica per tutta la durata della legislatura. Quella del volontariato, secondo Spacca, è una presenza determinante nelle Marche, con una tradizione così importante e una forza così consistente, da non poter passare, in alcun modo, inosservata. Il presidente della Regione ha poi ribadito l’interesse della Giunta regionale verso questo mondo, “che incide nel sistema regionale non solo in termini strettamente assistenziali, ma anche produttivi, dato il valore aggiunto offerto come ricchezze relazionali e solidali”. Spacca ha ricordato che la coesione e la sicurezza sociale sono due punti essenziali della mozione programmatica dell’attuale esecutivo regionale. Un obiettivo che va raggiunto con l’apporto determinante del volontariato, le cui associazioni rappresentano snodi essenziali per promuovere una “governance condivisa”. Ricordando che il bilancio regionale non ha previsto tagli nel settore della sicurezza sociale, Spacca ha indicato, come essenziali, le revisione del Piano sociale regionale e della legge 328/2000 (di riforma dell'assistenza). “In questo anno – ha concluso Spacca - la Regione ha implementato importanti strumenti di programmazione integrata, finalizzati alla costruzione di un sistema sanitario pubblico, equo, solidale e universalistico, calibrato pienamente con le esigenze del settore sociale e del sistema formativo marchigiano”. All’incontro era presente anche l’assessore regionale alla Sanità, con delega al Volontariato, Almerino Mezzolani. Assicurando “grande attenzione” per questo settore (“Un valore importante per una comunità solidale, un patrimonio prezioso da non disperdere”), Mezzolani ha ribadito l’essenzialità delle organizzazioni di volontariato, soprattutto in campo sanitario: “Un quinto dei nostri concittadini si rivolge al volontariato e il 98% è soddisfatto dei servizi offerti”. Tra i punti all’ordine del giorno della Consulta, oltre il rinnovo degli organismi di rappresentanza delle associazioni, figurava anche la presentazione dei dati sulle organizzazioni iscritte al Registro regionale, al 31 dicembre 2003, svolta dal Sistema informativo statistico della regione Marche, in collaborazione con l’Istat e curata dall’Osservatorio regionale sulle politiche sociali. Dalla rilevazione emerge una fotografia più che lusinghiera del volontariato marchigiano. Nella regione, infatti, il numero delle associazioni, dal 1995 a oggi, è aumentato del 348,9%: una crescita molto superiore sia alla media nazionale, sia alla crescita media delle regioni del Centro Italia. In aumento anche il numero dei volontari (+122,9% dal 1995 al 2003). Tra le caratteristiche più salienti, la prevalenza di associazioni di piccole dimensioni, sia per il numero di volontari che vi operano, che per le risorse economiche di cui dispongono. Si tratta principalmente di associazioni che prestano la loro opera nel campo della sanità e dell’assistenza sociale. I volontari, invece, complessivamente 29.143, sono, per la maggior parte, uomini e sono persone di età compresa tra i 30 e i 54 anni, diplomate e occupate.
-VOLONTARIATO MARCHE: I DATI DELL’OSSERVATORIO REGIONALE Sono perlopiù di piccole dimensioni e composte principalmente da uomini. Questi i dati che emergono dall’identikit delle organizzazioni di volontariato delle Marche. Un rapporto a cura dell’Osservatorio regionale sulle Politiche Sociali, stilato dal Sistema informativo statistico della Regione Marche in collaborazione con l’Istat e che è stato presentato questa mattina, ad Ancona, nel corso della riunione della Consulta regionale delle Organizzazioni di volontariato. Per l’occasione sono stati illustrati i dati della rilevazione sulle organizzazioni iscritte al Registro regionale al 31 dicembre 2003. Ad oggi risultano iscritte al Registro 1.070 organizzazioni, mentre al 31 dicembre 2003 ne risultavano 799. Rispetto alla rilevazione precedente, riferita al 2001, l'incremento è stato del 25,4%. Rispetto alla prima rilevazione del 2005 sono aumentate del 348,9%, passando da 178 a 799 unità nel 2003. La crescita che si registra nelle Marche negli anni dal 1995 al 2003 è molto superiore sia alla crescita media nazionale (+152,0%) sia alla crescita media delle regioni del Centro (+115,6%) nello stesso periodo. Anche il numero di volontari è notevolmente aumentato passando da 13.100 nel 1995 a 29.143 nel 2003: si registra nel periodo un aumento complessivo del 122,9%, pari ad un ritmo medio di crescita del 15% circa all’anno. Sotto il profilo economico, nel 2003 le entrate di tutte le organizzazioni ammontano a quasi 43 milioni di euro e quasi la metà del totale delle entrate (19,8 milioni di euro) è relativo ad organizzazioni che operano prevalentemente nel settore della sanità. Dal confronto con il dato delle entrate riferito al 1999 e rivalutato a prezzi 2003 risulta che nei quattro anni il valore complessivo delle entrate è più che raddoppiato. Sempre per il 2003 ogni organizzazione ha avuto in media entrate pari a 53 mila euro, per il 49,7% in media proveniente da fonte pubblica e per la restante quota da finanziamenti del settore privato. L'analisi dei dati dell'ultima rilevazione permette di confermare alcune delle caratteristiche salienti dell'universo delle organizzazioni di volontariato marchigiane, caratteristiche del tutto simili all’universo nazionale. In particolare, si osserva la prevalenza relativa di piccole dimensioni organizzative, sia per il numero di volontari attivi (il 56,2% delle organizzazioni opera con meno di 21 volontari e in media ogni organizzazione marchigiana impiega 36 volontari) che di risorse economiche disponibili (un terzo delle organizzazioni si finanzia con meno di 5 mila euro l’anno e il 72% delle organizzazioni hanno entrate annuali inferiori a 25mila euro). Tra i volontari (in complesso 29.143), la maggior parte sono uomini (58%); in generale si tratta di persone di età compresa tra i 30 e i 54 anni (46%), diplomate e occupate; sono concentrate nei settori della sanità (26% delle organizzazioni) e dell'assistenza sociale (27%), seguiti dal settore della protezione civile (16%) e quello delle attività ricreative e culturali (13%); cresce nel tempo il numero di quelle che operano in settori meno "tradizionali" (sviluppo economico e coesione sociale, attività sportive, protezione ambientale, istruzione e ricerca, tutela dei diritti) che rappresentano la restante quota del 18% delle organizzazioni. Cresce anche il numero di organizzazioni che hanno utenti diretti e, conseguentemente, aumenta il numero di coloro che si rivolgono ad esse per soddisfare le loro esigenze. Nel 2003 589 organizzazioni (il 74% del totale) ha dichiarato di avere utenti diretti, in totale quasi 290 mila persone che si rivolgono ad esse di cui circa il 54% malati e traumatizzati, il 12% anziani autosufficienti, l’8% immigrati, il 7,2% utenti senza specifici disagi e il 6,6% minori; le altre categorie, individuate da anziani non autosufficienti, malati terminali, individui in difficoltà economica, familiari di persone con disagio, portatori di handicap e persone con altro tipo di disagio, rappresentano ciascuna quote inferiori al 5% del totale degli utenti. Infine quanto al rapporto delle organizzazioni con i Centri Servizi per il Volontariato, dall’indagine emerge che il 95% è a conoscenza di essi e dei servizi offerti; di queste oltre tre quarti hanno fruito di tali servizi e il giudizio pressoché unanime è di soddisfazione rispetto alla richiesta fatta. I dati presentati nel corso dell’incontro di sabato 25 marzo saranno successivamente disponibili nella sezione PRIMO PIANO del sito web del Sistema Statistico Regionale www.sistar.marche.it (http://www.sistar.marche.it/html/primopiano.htm).
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