FEDERTURISMO – CONFINDUSTRIA
Roma, 21 febbraio 2008
On.le Francesco Rutelli
Vice Presidente del Consiglio dei Ministri con delega al Turismo
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Egregio Ministro,
è con profondo sconcerto e sconforto che apprendiamo la notizia dell’ennesimo ostruzionismo fatto dal Gruppo dei Verdi alla possibilità di inserimento nel “Decreto Milleproroghe” dell’emendamento presentato da tutte le sigle balneari italiane in merito alla rideterminazione dei canoni demaniali marittimi. Ancora una volta Angelo Bonelli è riuscito a determinare scelte e decisioni al posto di colui, cui solo compete la materia in oggetto: il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri con delega al Turismo.
Gli imprenditori balneari del Paese hanno sperato fino all’ultimo di trovare nel Decreto Milleproroghe una sponda cui aggrapparsi per far presente agli addetti ai lavori l’assurdità dei principi stabiliti ai fini del computo dei canoni concessori. Valori, questi, che contrastano con qualsiasi logica imprenditoriale, frenando al contempo ideali, stimoli ed incentivi al rilancio del comparto balneare italiano.
Comprendiamo bene, Ministro, che attualmente il Suo primo pensiero è rivolto alla corsa per il Campidoglio piuttosto che al disbrigo di tutte quelle pratiche che l’hanno vista impegnata, fino a poco tempo fa, alla Presidenza del Consiglio.
Sappia, però, che questo Suo disinteresse ci sta facendo precipitare sempre più velocemente verso un punto di non ritorno. Molte aziende stanno giungendo al collasso; altre, ancora, hanno in piedi contenziosi di non poco conto causa oggettive difficoltà di interpretazione tuttora permanenti; altre, infine, saranno in grado di far fronte ai nuovi canoni demaniali solo andando a raddoppiare o a triplicare le tariffe alla clientela.
Mi chiedo, Ministro: ma questo si chiama “fare turismo”? Questo vuol dire “lavorare per la buona salute del Paese”? Riteniamo di no. Per questo, augurandoLe un buon lavoro in funzione delle elezioni a Primo Cittadino di Roma, confidiamo di trovare nei Suoi successori orecchie più sensibili e occhi più attenti a non permettere ingerenze capaci di cancellare opportunità e frenare stimoli al rinnovamento.
Distinti saluti.
Il Presidente, Giuseppe Ricci