La pesantezza dell’essere: le verità del caso J.T. Leroy
C’era una volta il giovane scrittore ambiguo, adorato dai fan e conteso dai divi, nato nel 1980, con un’infanzia di abbandono, confusione sessuale e redenzione spirituale che venivano raccontate con linguaggio crudo in storie totalmente autobiografiche: questo era il J.T. Leroy che esisteva fino a qualche mese fa, diventato famoso con i suoi tre libri (“Sarah”, “Ingannevole è il cuore più di ogni cosa” e “La fine di Harold”), che teneva i contatti col mondo solo per telefono, fax o email, che appariva in pubblico mascherandosi sotto una parrucca bionda, occhiali da sole e cappello e che vedeva la sua fama crescere in maniera inaspettata. È risaputo che di inaspettato in realtà non ci fosse nulla e che si trattasse esclusivamente di un’abile truffa mediatica, costruita attorno ad una finzione a carattere familiare: Savannah Knoop, 25 anni, in parrucca ed occhiali fingeva di essere lo scrittore maledetto, mentre i libri venivano scritti da Laura Albert, 40 anni ed ex compagna del fratellastro di Savannah. Fra l’ottobre 2005 e il gennaio 2006 diversi giornali americani rivelarono quella che il San Francisco Chronicle ha definito “la più grande beffa letteraria degli ultimi 25 anni”. Laura Albert ha finora sempre negato, ostinatamente aggrappata alla sua finzione; dopo le prime rivelazioni la stampa Usa le ha dato la caccia, ma lei non aveva mai concesso alcuna dichiarazione rivelatrice fino ad oggi, avendo deciso di concedere l’esclusiva alla celebre rivista Paris Review, nata a Parigi nel 1953, oggi con sede a New York e famosa soprattutto per le sue interviste. In questa esclusiva intervista che ha richiesto 14 ore di conversazione, la Albert ha vuotato il sacco (dietro ovvio lauto compenso) e ha parlato di tutto, della sua adolescenza turbolenta segnata dalla separazione dei suoi genitori, dell’avvicinarsi alla scrittura, dei primi racconti con protagonisti in genere maschili che raccontavano di storie turbolente e di infanzie difficili proprio come la sua e del momento in cui si è fatta largo nella sua mente l’idea di impersonare lo scrittore maledetto. Nella lunga intervista Laura Albert ha descritto dettagliatamente anche la sua infanzia, il desiderio già pressante e presente di staccare dal suo mondo fin da ragazzina, episodi surreali degli anni del liceo come quando finse di essere un’altra ragazza per far colpo sul ragazzo più cool della scuola, oppure quando chiamava il Telefono Azzurro americano per i maltrattamenti subiti dalla madre fingendosi un uomo, per poter così sfuggire ad una cruda realtà. Oltre il figlio che mentre cresceva veniva informato di tutta la verità entrando così a far parte di questa surreale truffa ed il compagno che le stava vicino anche nell’inganno, un altro uomo faceva parte della sua vita, uno psichiatra (tale dott. Owens), al quale la Albert cominciò a confidare le sue debolezze tramite sedute telefoniche, nei panni però di un ragazzo tredicenne, Jeremiah, soprannominato Terminator (di qui le iniziali J.T.), col quale tuttora che gli inganni sono stati svelati, continua una sorta di terapia a distanza. Di J.T. Leroy colpiva l’ appeal che esercitava sulle star della musica e del cinema (Sheryl Crow, Drew Barrymore, Courtney Love, Lou Reed, Madonna, Bono degli U2); fra queste occupa un posto particolare Asia Argento, che ha trasposto sul grande schermo “Ingannevole è il cuore più di ogni cosa”, a suo tempo interpellata e dichiaratasi all’oscuro di tutto. Laura Albert ha adesso aggiunto nuovi particolari, riguardo anche alla relazione fra Asia e la reale Savannah Knoop: Asia per la Albert sapeva già tutto, che si trattava di una ragazza, anche se il corpo di Savannah stava lentamente adattandosi alla nuova identità maschile, a causa di estrogeni che la giovane era costretta a prendere per modificare la sua immagine. La Argento in un’intervista alla rivista francese Les Inrockuptibles ha invece dichiarato: “Non sapevo che quello che chiamavo J.T. fosse un impostore: sono una ragazza estremamente ingenua e se qualcuno mi dice che nella stanza c’è un maiale che vola ci credo […] Laura Albert mi ha detto più di una volta che era lei in realtà a scrivere i libri, ma sul set si beveva molto champagne e ho pensato si trattasse di una mitomane. Quanto a J.T. che ora scopro essere Savannah, la cosa buffa è che una volta abbiamo dormito insieme. E mi ha detto di essere un transessuale, un uomo diventato donna. Incuriosita ho chiesto di toccare laggiù, e ho constatato che si trattava davvero di un sesso femminile”. Se ci è cascata Asia Argento cosa saranno mai milioni di persone sparse in tutto il mondo stravolte dalla poesia letteraria di un impostore?
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