SPECIALE LUDIBRIUM
Esclusiva – IL LUNGOMARE SI CONFESSA
Nella mia carriera di onesto lungomare ne ho viste tante, troppe ma mi accorgo ora che non è mai abbastanza.
I guai sono iniziati quando hanno deciso di “RIQUALIFICARMI”.
Lì ho capito come si può sentire un onesto lavoratore che dopo essere stato sottoposto ai lavori più usuranti e degradanti viene confinato in cassa integrazione.
Lì mi è stato chiaro che cosa ha provato Simonatettaronacoppadavis spogliarellistasoloperbeneficenza vedendo arrivare tutta quella concorrenza dall’est che ormai si svende solo a pagamento.
E se ci penso mi viene in mente Arturo che per chiamarsi Terry, si è fatto/a riqualificare a Casablanca, e non c’era né Bogart, nè quel fottutissimo pianista, Samuelediscorotto, ma solo aghi, bisturi, silicone e tariffe infami, senza pudore.
E così che mi sento io, ora.
Ma è bene che si sappiano le cose.
Riqualificare è come seppellire la storia soffocandola con lastroni patinati, oasi sintetiche, luci simmetriche che servono solo ad abbagliare le coscienze di chi ha permesso negli anni andati, misfatti di ogni genere, scontornando una cartolina unica e preziosa per sovrascrivere sull’incanto: asfalto, corsie, parcheggi, piste ed altra roba simil-dovuta-alla-modernità.
Riqualificare è come aggrapparsi in molti allo sciacquone per spazzare via le nefandezze e le responsabilità, stando attenti a rimanere seduti al posto giusto, evitando di curare le emorroidi o le piaghe da decubito della “res publica”.
Riqualificare è la grottesca apologia di chi sfila impettito su quei lastroni a raccogliere immeritata gloria non avendo fatto – nulla – prima, per preservare la memoria.
Dov’erano i RIQUALIFICATORI quando mi cingolavano addosso latrando le ruspe tranciandomi impietosamente l’anima, dov’erano quando il nero magma ustionava a morte la terra soffocandomi il respiro con i rullo-compressori.
S’è fatto tardi, vedo gente torno al mio lavoro di onesto lungomare.
A presto e se venite da queste parti, - un consiglio: “grattatevi i grattini”.
“Es muss sein” – “così deve essere” - direbbe Kundera l’evaporatore di abissi, e … così sia.
LUDIBRIUM, cagliostrospace@libero.it