AngellottiAppunti: Medio Oriente, perché?
Alla luce delle ultime vicende mediorientali, caratterizzate da inaudita violenza tra Israeliani e Palestinesi, ci si pone il problema: “perché?” Perché tutto questo? Perché non si arriva ad una pacificazione con concessioni reciproche? La spiegazione viene da lontano nel tempo. Gli Ebrei, fin dai tempi di Mosé, hanno sempre avuto l'aspirazione ad una Terra Promessa, senza considerare che questa Terra Promessa sia già abitata da altri popoli. Prima i Filistei, oggi i Palestinesi hanno subìto le conseguenze negative del sionismo. Negli anni 30 del secolo scorso i Sionisti già presenti in Palestina piangevano al pensiero che il rapporto tra Ebrei autoctoni e di importazione da un lato e Arabi residenti dall'altro era di 1 a 10 in favore di questi ultimi. Nel dopoguerra una massa di Ebrei disperati sfuggiti o sopravvissuti ai lager nazisti sbarcarono in Palestina capovolgendo il rapporto numerico con gli Arabi e costruendo, dopo una prima guerra, lo Stato di Israele nel 1948. Buona parte degli Arabi già residenti furono cacciati e costretti a squallidi campi profughi dove, però, nacque la consapevolezza di essere un Popolo, il Popolo palestinese. L'OLP ed Arafat si scatenarono con il terrorismo, si fece la pace di Camp David, gli Israeliani si ritirarono dai “territori”, eppure una pace effettiva non si è mai verificata. Di nuovo: perché? Di chi è la colpa di questa guerra infinita? Paradossalmente la colpa è della solidarietà internazionale che, in vario modo, sostiene Israele e palestinesi. L’Unione Europea rifornisce di combustibile le centrali elettriche palestinesi, paga gli stipendi ai dipendenti pubblici della traballante autorità palestinese, l'Onu manda viveri e medicine, i “Fratelli Arabi” inviano parte del denaro proveniente dal petrolio. Gli Ebrei della diaspora di autotassano per sostenere la loro patria: quando un leader israeliano va in missione diplomatica all'estero, torna al suo paese con una valigia di denaro offertogli dai correligionari del paese visitato. Stando così le cose, perché mai i due contendenti dovrebbero fare la pace? Così come sono foraggiati Ebrei e palestinesi non hanno bisogno di lavorare per vivere ed hanno, così, tutto il tempo per scannarsi a vicenda. Se non ci fossero aiuti esterni (che tanto giovano alla industria bellica) i due contendenti sarebbero troppo impegnati a guadagnarsi il pane per pensare alla guerra. Per questo un appello ai filantropi. Ebrei della diaspora, “Fratelli Arabi” se volete davvero bene ai vostri protetti, non mandate più, loro, un centesimo di aiuto! Vedrete, chiudendo il rubinetto, che in Medio Oriente scoprirà veramente la pace. *I Nuovi Esistenzialisti
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