Da Riego Gambini riceviamo e pubblichiamo
Egregio Signor Sindaco,
ho letto con attenzione un suo intervento che sottolinea l'importanza di osservare come le mareggiate dei giorni scorsi abbiano inciso sullo stato della nostra costa. Lei afferma che la stessa ha sopportato come meglio poteva l'impeto del mare (anch'io sono del suo parere) e ciò conferma, perlomeno in parte, che le scogliere frangiflutti presenti sono per il momento l'unico strumento (esterno) a nostra disposizione e non propriamente quel che asseriva l'ingegner Vincenzo Marzialetti (e non lui solo), del servizio di difesa della costa, alla conferenza svoltasi qualche giorno fa a Grottammare, che ne sottolineava invece l'inefficacia. Comunque strana affermazione visto che proprio la Regione Marche, per cui lavora, negli ultimi tre anni ha posizionato 15 nuovi chilometri di scogliere (lo diceva Gianluca Carrabs, assessore regionale ai lavori pubblici). Quelle che ci riguardano possono e devono essere sicuramente migliorate, ottimizzate, anche perché l'ambiente marino sta inesorabilmente cambiando volto e le condizioni attuali non sono di certo quelle di 10 o 20 anni fa. Certo è che se non avessimo avuto queste scogliere altro sarebbe stato lo scenario oggi sotto i nostri occhi. Si può far di meglio? Non posso che sperarlo vivamente.
Cogliendo il suo spunto all'osservazione, sarebbe anche utile in questi giorni verificare lo stato delle spiagge che hanno già goduto, in un recente passato, di opere di ri/pascimento anche attraverso le tecniche esposte al convegno sopra citato. Non vorrei fare paragoni non pienamente calzanti, ma le "lacrime amare" che stanno versando i comuni del vicino Abruzzo dovrebbero esserci di monito per riuscire ad utilizzare al meglio quelle importanti e ingenti risorse necessarie alla protezione e conservazione del nostro patrimonio ambientale costiero.
Per la prevenzione troppo spesso non si trovano nemmeno piccole somme, mentre poi con una strana magia, compaiono tesori da spendere però in cure. E' la storia che si ripete.
Sempre nell'ottica dell'osservazione e dell'accuratezza nelle spese, spero sinceramente che gli studi ambientali pre-operam, iniziati sei mesi fa e finanziati dalla Regione Marche, anticipino un progetto dinamico perfezionabile nel tempo e non siano solo un lavoro pro-forma per un'opera già definita in partenza. Infatti mi è stato insegnato che prima si studia il problema e poi si cerca di proporre la soluzione migliore.
Si potranno conoscere gli esiti di questi studi e di queste ricerche effettuate in modo specifico sul nostro territorio? Quale coordinatore di Meteorivierapicena.net e come semplice cittadino, ne sarei grato. Sarebbero dei dati preziosi da aggiungere al lavoro di monitoraggio bioclimatologico ambientale che, con mezzi ben differenti, stiamo svolgendo in loco grazie anche all'esiguo ma sincero aiuto dell'Assessorato all'Ambiente della città di Grottammare.
Proprio alla luce di questo lavoro d'osservazione ed informazione ritengo sarebbe utile smettere di nasconderci dietro il termine "evento straordinario" dato che, in ogni parte del mondo, la gran parte dei ricercatori scientifici non sa più come dire che gli eventi che ci attendono, eventi che l'azione umana sta irresponsabilmente accelerando, sono di gravità incommensurabile sia per gli esseri viventi che per il Pianeta che li ospita. Sono ancora troppo pochi coloro che pongono attenzione a questi richiami al buon senso e alla consapevolezza, a meno che l'evento non ci riguardi direttamente. Non vedo nulla di straordinario in un processo ormai preannunciato da anni in tutte le lingue del mondo.
Straordinario invece è che molti ancora continuino a fare orecchie da mercanti, come purtroppo accade ad esempio in quelle amministrazioni comunali che ritengono un'area marina protetta come il Parco Marino del Piceno, un limite allo sviluppo del proprio territorio. Quel territorio che ora è ferito e che ha bisogno di amorevoli cure e attenzione, non solo di denaro e di parole.
Spero sinceramente che questa dura prova possa offrire un nuovo tavolo d'incontro e riflessione, perché solo con una vera sinergica coesione potremo far fronte a quelli che saranno i prossimi "eventi straordinari", indipendentemente se questa volta verranno dal Mare, dalla Terra o dal Cielo.
Riego Gambini