GIULIANOVA, 24/11/2007 - L'ormai celebre puntata della trasmissione REPORT dedicata ai contratti "swap" sottoscritti da Comuni, Province e Regioni ha contribuito a far prendere coscienza della gravità della situazione finanziaria di molti enti che negli ultimi anni si sono lanciati in ardite azioni di ingegneria finanziaria illudendosi di avere trovato una miniera di pepite d’oro mentre alla scadenza dei contratti saranno in tanti ad essere sommersi dai debiti, con grande soddisfazione (e commissioni) per banche e banchieri.
Dopo ripetute audizioni della Corte dei Conti alla Camera, soltanto ora lo Stato tenta di mettere ordine in una materia in cui Comuni, Province e Regioni hanno fatto e disfatto anche l’impossibile.
Con la Legge Finanziaria 2008, infatti, i contratti su strumenti finanziari, anche derivati, sottoscritti da Regioni ed Enti locali dovranno basarsi sulla massima trasparenza contrattuale ed essere redatti in base alle indicazioni che saranno specificate da un decreto del Ministro dell'Economia.
L'onda degli "swap" ha investito anche le coste dell'Abruzzo ed anche, ma non solo, quelle della Provincia di Teramo.
In Provincia l’operazione finanziaria detta “swap” è stata perfezionata nel 2002 sotto la Presidenza dell’attuale Sindaco di Giulianova, Claudio Ruffini, ed ha comportato la negoziazione di 46 milioni di debiti. "Negoziazione" significa vendere un debito per comprarne un altro in cambio.
Secondo le previsioni dell’epoca, quel contratto "swap" avrebbe dovuto generare un notevole risparmio sugli interessi passivi, che, per il 2002, fu stimato in 350mila euro da utilizzare per il rifacimento di alcune strade provinciali. Ovviamente nessuna di queste passa per Giulianova.
Visto il rischio potenziale insito in quell’operazione finanziaria fortemente voluta dall’ex Presidente Ruffini, chiediamo all’attuale Presidente della Provincia:
1) se quel contratto ha effettivamente prodotto il risparmio sugli oneri passivi che l'Amministrazione Ruffini aveva previsto oppure se, essendo mutate nel frattempo le condizioni dei mercati finanziari, non sia accaduto esattamente il contrario;
2) in quest'ultimo caso, in che misura questo peso abbia gravato e continui a gravare sul bilancio della Provincia;
3) a quanto ammontano le commissioni palesi o nascoste spettanti all'intermediario finanziario;
4) quanto costerebbe oggi all'Amministrazione Provinciale uscire da quel contratto, qualora decidesse di farlo;
5)quanto è costata alla Provincia la consulenza finanziaria di UBM-CorporateLab (unità di UniCredito Banca Mobiliare specializzata in Liability Management per le pubbliche amministrazioni)che nel 2002 consigliò a Ruffini di far firmare quel tipo di contratto.
Qualora, come temiano, i competenti Uffici Finanziari della Provincia non fossero in grado di "smontare" i derivati di Ruffini, Egregio Presidente, per una consulenza si rivolga al Dipartimento del Tesoro del Ministero dell'Economia e delle Finanze che non solo lavora gratuitamente ma che Le assicura anche, a differenza di un qualsiasi Advisor privato, un'ampia ed indiscutibile autonomia di giudizio.
f.to. ASSOCIAZIONE DI CULTURA POLITICA "IMPRONTE" - Via Castorani 23 - 64021 GIULIANOVA (te)