Negli occhi di Sergio Spina c’è tutta la determinazione e la grinta di chi ama questa maglia, questa città, questa piazza e non può rimanere inerme di fronte allo spettro della retrocessione. Lo stesso amore per questi colori lo si può leggere anche nello sguardo del non più giovanissimo Giorgio Rumignani e di Francesco Chimenti.
Le parole del neo patron della Samb scatenano l’applauso di tutti i presenti alla conferenza stampa odierna:
“Sono rimasto davvero colpito da una cosa - afferma Spina - tutti i collaboratori che vedete qui oggi a partire da Pierluigi Tassotti passando per Giulio Spadoni fino a Rumignani, Chimenti e Voltattorni non hanno fatto alcuna richiesta economica. Sono rimasto davvero di stucco perchè mi rendo conto che siamo tutti spinti da motivazioni ben piu’ importanti di quelle economiche… il nostro chiodo fisso è la salvezza”.
Pronta la replica del team manager Pierluigi Tassotti: “Volevo aggiungere una cosa importante. Io ho seguito tutta la storia di questo passaggio di proprietà e devo dire che Sergio Spina ha preso la Sambenedettese Calcio contro il volere di tutti quanti. Dal primo degli amici all’ultimo, ovviamente famiglia compresa, commercialisti, avvocati e via dicendo… tutti gli hanno sconsigliato di fare questa operazione, ma lui spinto dall’amore verso questa squadra l’ha voluta fare. Ora io faccio un appello a tutte le forze imprenditoriali di questa città, all’amministrazione, al sindaco dicendo che questa è l’ultima occasione che i sambenedettesi hanno per risalire la china dimostrando quanto tengono a questa squadra che è un bene di San Benedetto. Partiamo con un presidente che è un tifoso da sempre, partiamo con uno staff che ci mette il cuore e spero che la gente si avvicini di nuovo a questa società che rappresenta la nostra città in Italia. Ovviamente l’appello è rivolto anche a tutti gli imprenditori locali che sono ben accetti ad entrare in società e all’amministrazione pubblica che deve starci vicino. Sergio Spina non ha alcuni interesse economico, ci tengo a dirlo io perchè lui non lo dice, il suo scopo è quello di riportare la Samb là dove manca da troppo tempo”.
Ma tornando al campionato e a queste ultime giornate di campionato, cosa si attende Sergio Spina? “Credo che durante queste quattro partite rimanenti l’allenatore troverà quei 18 giocatori sui quali si dovrà contare per raggiungere la salvezza. E’ inutile puntare su 26/27 soprattutto se alcuni di loro nemmeno sono davvero convinti di potercela fare. Credo che tutto debba partire da Ottavio Palladini che per noi è come un allenatore in campo, chi meglio di lui può sapere qual’è la strada da intrapendere per raggiungere la salvezza”.
Venendo al discorso del direttore sportivo, avete già in mente qualche nome? “La scelta di un direttore sportivo può essere la fortuna o la sfortuna di una società di calcio e quindi ci vogliamo prendere tutto il tempo a disposizione per scegliere la persona adatta a ricoprire questo ruolo importante. Se ne riparlerà dunque al termine del campionato quando si dovrà progettare la squadra per la prossima stagione”.
Ed infine ecco le parole del nuovo direttore generale Giulio Spadoni: “Per me è una grande soddisfazione poter essere alla Sambenedettese. E’ un incarico che ho accettato immediatamente eppure se uno ragionasse bene la logica ci avrebbe dovuto portare a declinare questa offerta di lavoro. Come però ha detto Rumignani abbiamo ragionato col cuore e dunque eccoci qui. Ringrazio prima di tutto il presidente Spina per questo incarico fiduciario, quando si ha la fiducia di un presidente come lui è già qualcosa di molto gratificante. A livello emotivo mi sembrava di esser tornato indietro di qualche anno perchè nel 1990, quando arrivò Rumignani, io ero nel settore giovanile proprio mentre Ottavio si affacciava in prima squadra. Ora però mettiamo da parte i ricordi e pensiamo solo alla salvezza da raggiungere lavorando duramente sotto tutti gli aspetti. Chiaramente se siamo qui è perchè ci crediamo poichè ci sono le possibilità sotto tutti gli aspetti. Ora il nostro impegno sarà quello di trasmettere fiducia, ognuno di noi può e deve dare un contributo, e se alla fine centreremo l’obiettivo sarà un’altra pagina importante nella storia calcistica sambenedettese”.
Il nuovo tecnico della Sambenedettese Calcio Giorgio Rumignani, che è già stato sulla panchina rossoblù dal 1990 al 1992, si presenta in sala stampa con i suoi collaboratori Francesco Chimenti e Luigi Voltattorni.
L’allenatore friulano ha gli occhi lucidi, è visibilmente commosso ed emozionato mentre parla con la stampa e i tifosi: "Ringrazio tutti, ancora mi chiedo come mai il patron Sergio Spina abbia scelto proprio me per salvare la Samb. Un grazie anche a Chimenti, perché se non fosse stato per lui non so se avrei accettato. L’avventura che sto per iniziare non è di certo facile, perché questa è un’impresa dove non esiste il raziocinio. In questo campionato non c’è una logica, può vincere anche la peggiore; la Pro Patria per esempio sta vincendo un campionato fallendo. Se dovessimo iniziare pensando ai problemi di domenica non dovremmo nemmeno partire. Io non devo guardare la classifica, ma il mio compito è quello di instaurare un rapporto con lo spogliatoio, devo inculcare ai giocatori una mentalità da mini torneo, con 4 gare da giocare.
Domenica prossima il problema è che si affrontano le ultime due in classifica, e non c’è niente da perdere. Le avversarie devono avere paura di noi, perché noi siamo la morte, anche la Pro Patria dovrà avere paura, perché non avendo niente da perdere ce la giocheremo fino in fondo e cercheremo la vittoria in ogni modo. Devo essere bravo anche a tenere la calma per evitare i cartellini gialli e rossi. Voglio poter garantire ai tifosi rossoblù un ritorno sereno da Venezia, abbiamo bisogno di loro, di sentirli vicini".
Vedi la conferenza stampa di Spina su YouTube: http://www.youtube.com/watch?v=ba_DQB1QlHw